Martedì il CIO ha approvato le proposte della FIS di equiparare le distanze delle gare maschili e femminile di sci di fondo anche alle Olimpiadi, a partire dai Giochi di Milano-Cortina 2026. Una svolta richiesta dalla grande maggioranza dei dirigenti di quasi tutte le nazionalità, ma che non ha l’apprezzamento di atleti, allenatori e tifosi.
Dalla Russia, è molto critica l’opinione di Yuri Borodavko, che intervistato da Sport 24 non ha nascosto la propria contrarietà: «La mia opinione non cambia: lo sci di fondo classico, che esisteva prima di queste innovazioni, era molto meglio».
L’allenatore russo, che oltre a seguire Bolshunov, allena anche la vincitrice della Coppa del Mondo 2021/22, Natalia Nepryaeva, ha spiegato che questa decisione impatterà soprattutto sullo sci di fondo femminile: «L’equiparazione delle distanze di gara farà molto la differenza soprattutto in occasione delle venti e cinquanta chilometri femminile. Possiamo considerarlo un vantaggio per le atlete più esperte che sono più preparate e in grado di avere un’elevata resistenza. Non ci sono atlete del genere tra le giovani, quindi, con questa innovazione, le competizioni saranno appannaggio, nelle posizioni di vertice, di appena cinque o dieci donne, questo nella migliore delle ipotesi.
Tutte le altre saranno solo delle comparse e il divario nei risultati sarà enorme. Ciò non porterà alcuna crescita dell’interesse per lo sci di fondo, poiché le giovani e le juniores non saranno pronte per tali distanze».
Sci di fondo – Borodavko critica le nuove distanze: “Il nostro sport era meglio prima di queste innovazioni”
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