Vanessa Hinz lo scorso 4 febbraio, totalmente a sorpresa, ha comunicato al mondo la sua decisione di ritirarsi dal biathlon. L’atleta tedesca, vicecampionessa del mondo 2020 e bronzo olimpico in staffetta a Pechino nel 2022, è tornata a parlare di quel momento ai microfoni di "Chiemgau24.de".
La 31enne di Schliersee ha innanzitutto rivelato di non avere ancora pianificato il futuro, ma è comunque felice in questo periodo: "Sono una persona che ama la libertà e, dopo 15 anni di sport professionistico, è bello non avere un piano di allenamenti quotidiani". Anche se "la routine dello sport agonistico aveva i suoi vantaggi. In questi mesi, a volte mi sono trovata a chiedermi: ‘Cosa faccio oggi?’. Ma adesso mi sono abituata".
La 31enne di Schliersee ha innanzitutto rivelato di non avere ancora pianificato il futuro, ma è comunque felice in questo periodo: "Sono una persona che ama la libertà e, dopo 15 anni di sport professionistico, è bello non avere un piano di allenamenti quotidiani". Anche se "la routine dello sport agonistico aveva i suoi vantaggi. In questi mesi, a volte mi sono trovata a chiedermi: ‘Cosa faccio oggi?’. Ma adesso mi sono abituata".
Hinz ha capito di dovere appendere sci stretti e carabina al chiodo quando ha compreso di non essere disposta ad affrontare la disciplina al 100 per cento della sua forma fisica e mentale. Un ragionamento nato in piena pandemia, quando "mi sono resa conto che l’emergenza Coronavirus mi ha sottratto molta energia. Due anni di quel tipo pesavano come sei anni. Senza Covid, la mia carriera sarebbe durata di più".
Il lockdown, la paura di contagiarsi e contagiare gli altri, l’impossibilità di frequentare gli amici e l’assenza di tifosi alle gare hanno reso quel biennio snervante per l’ex biatleta: "Non avevo paura della malattia in sé, ma per tutte quelle limitazioni ero terrorizzata, non le ho affrontate bene".
La scelta di chiudere a Obertilliach, in una gara di IBU Cup, è stata calcolata da Vanessa Hinz, soprattutto quando ha compreso che non avrebbe preso parte ai Mondiali di Oberhof: "Ho scelto appositamente Obertilliach come luogo per il mio ‘ultimo ballo’. Lì ho frequentato il mio primo corso sulla neve in assoluto con il mio sci club. Sempre a Obertilliach ho disputato la mia prima gara di biathlon all’Alpen Cup e il mio primo grande evento (Mondiali Juniores, ndr). Anche la mia famiglia era presente e questo ha reso la giornata perfetta".
Saltare l’appuntamento iridato è stato indubbiamente poco piacevole per la tedesca, la quale era in ottima forma ed era sicura di prendervi parte. Poi, però, si è ammalata poco prima dei Mondiali e ha compreso che quel treno era ormai passato e sarebbe stato inutile rincorrerlo.
Dopo una considerazione sui social media ("Ci sono persone che giudicano senza conoscerti. Sei rimproverata per le scarse prestazioni senza che si tenga conto delle tue preoccupazioni familiari, del fatto che tu possa avere il ciclo o semplicemente una giornata negativa. Questi anonimi feriscono deliberatamente noi atleti come esseri umani. Lo trovo scandaloso"), Vanessa Hinz ha evidenziato quanto sia cambiata la ‘finestra’ riservata al tiro al poligono nel biathlon: "A inizio carriera la sosta durava 30-35 secondi, oggi si fa tutto tra i 20 e i 25 secondi".
Infine, una panoramica sulla Nazionale di biathlon della Germania: a raccogliere la sua eredità potrebbe essere Franziska Preuss, che secondo l’ex compagna di squadra "ha spesso dimostrato di poter stare in cima alle classifiche mondiali. Se sta bene, può diventare la leader del team".
Tuttavia, occorre anche tenere d’occhio Selina Grotian: "Ero la sua responsabile nell’ambito del programma di mentoring dell’associazione tedesca di sci. Ha un grande potenziale, non credo vada sprecato. È lucida: non vuole essere la nuova Magdalena Neuner o la nuova Laura Dahlmeier. Dice chiaramente di essere Selina e vuole andare avanti per la sua strada".
Tuttavia, occorre anche tenere d’occhio Selina Grotian: "Ero la sua responsabile nell’ambito del programma di mentoring dell’associazione tedesca di sci. Ha un grande potenziale, non credo vada sprecato. È lucida: non vuole essere la nuova Magdalena Neuner o la nuova Laura Dahlmeier. Dice chiaramente di essere Selina e vuole andare avanti per la sua strada".