Raul Popa, fondista originario della Romania, ha annunciato il suo ritiro dalle competizioni a soli 25 anni. Una decisione maturata al termine di quattordici anni trascorsi consecutivamente con gli sci stretti ai piedi, raccogliendo risultati positivi per il suo Paese e prendendo parte anche alle Olimpiadi invernali.
Su Instagram, Popa ha diffuso un lungo messaggio di saluti: "Sarebbe stato bello che durasse per sempre, ma sfortunatamente il mio percorso è giunto al termine. È stato un viaggio di 14 anni in cui ho attraversato situazioni ed eventi che mi hanno reso l’uomo che sono oggi e dalle quali ho imparato, maturato e sviluppato".
Su Instagram, Popa ha diffuso un lungo messaggio di saluti: "Sarebbe stato bello che durasse per sempre, ma sfortunatamente il mio percorso è giunto al termine. È stato un viaggio di 14 anni in cui ho attraversato situazioni ed eventi che mi hanno reso l’uomo che sono oggi e dalle quali ho imparato, maturato e sviluppato".
Gli ultimi 5 anni sono stati "i più impegnativi della mia vita, in cui il pensiero più ripetuto nella mia mente era ‘Ancora un passo’, anche se a volte capitava che mi allenassi con le lacrime agli occhi. È così che sono riuscito a superare molte difficoltà. Ho un sentimento di gratitudine verso me stesso: sebbene ci siano stati momenti in cui forse nessuno nel mondo dello sport credeva più in me, ho continuato a essere professionale e focalizzato sul mio obiettivo, anche se mi ci sono voluti anni per arrivare a lanciare almeno un segnale".
Raul Popa fa quindi autocritica, sottolineando: "Non mi sono mai considerato un bravo atleta. Ho sempre pensato di poter fare di più e di poter dimostrare di più. Forse pretendevo troppo da me stesso, ma siccome altri atleti di alto livello mi hanno ispirato, volevo essere un esempio per i più piccoli. Lasciare è stata una decisione molto difficile per me, perché amo questo sport, ma quando la mente non ce la fa più, le cose si complicano. La mia famiglia mi ha sempre sostenuto e le sono molto grato".
A tal proposito, "voglio ringraziare i miei cari che mi hanno sostenuto e incoraggiato a continuare. Ringrazio le persone che hanno portato la bandiera con me e hanno avuto la pazienza di sostenermi. Grazie anche all’uomo da cui ho imparato di più: il nostro allenatore Daniel Borca. Metteva sempre l’atleta su un piedistallo. Ringrazio poi Tanko Elemer, il signor Poponeci, Valeriu Tomescu, Petre Radescu, Adrian Martin e Zoller Carlo".
Inoltre, tutto questo "non sarebbe stato possibile senza il supporto della Federazione rumena di biathlon e sci e di Puiu Gaspar del Dinamo Bucharest Sports Club e del Comitato olimpico e sportivo rumeno. Per arrivare qui avevo bisogno di crescere bene e di essere messo sui giusti binari: quindi, voglio ringraziare soprattutto la signora Roxandra Persoiu, con la quale ho iniziato questo meraviglioso sport, e il signor Costel Terciu. Loro due, insieme, mi hanno insegnato i primi rudimenti dello sci e mi hanno guidato negli anni in cui ero più incline agli errori e alle scelte sbagliate. Grazie mille!".