È reduce dalla stagione più negativa della sua carriera, nella quale non è riuscita a cogliere nemmeno un punto in Coppa del Mondo. Il 2022/23 è stato complicatissimo per Daria Blashko, che non ha mai fatto meglio dei 43° posti ottenuti nella sprint di Nove Mesto e nell’inseguimento di Pokljuka.
Sui risultati hanno pesato tanto le difficoltà vissute da Blashko, bielorussa di nascita ma che da anni vive e gareggia per l’Ucraina, a causa della guerra. La biatleta si ritrovò suo malgrado proprio al centro del conflitto, quando dopo l’invasione russa, trascorse un mese nel seminterrato di Chernihiv, nascondendosi dai bombardamenti russi. Uno stress psicologico troppo grande per l’atleta, che, secondo anche quanto affermato dall’allenatore Yuray Sanitra, ha influito sulla sua forma fisica.
Subito dopo quel mese da incubo, Blashko ha lasciato il paese per raggiungere Pokljuka e tutti le cose per lei più preziose le ha con sé nella auto con cui ha girato per l’Europa. «Tra raduni e gare, ho vissuto a Pokljuka, in Slovenia – ha raccontato Blashko a Sport Arena – ma sono stata in Ucraina in occasione dei Campionati Nazionali. L’estate scorsa, quando si è tenuto il primo raduno in Ucraina, ho chiesto di non andare. Non ero pronta dopo quello che avevo vissuto. Era passato troppo poco tempo dalla mia partenza. Sono grata che mi siano venuti incontro e mi abbiano permesso di allenarmi a Pokljuka. Inoltre, quel raduno in Slovenia è stato poi molto emozionante, perché prima di allora non ero riuscita ad allenarmi per circa due mesi. Dovevo rimettermi in forma passo dopo passo. Tutte le cose sono con me in macchina. Quindi mi sposto in giro per l’Europa o dall’Europa all’Ucraina secondo necessità. Mi sono già abituata. Naturalmente, spero che questa sia una soluzione temporanea. Tutto è nelle nostre mani. Se a una persona non piace qualcosa, la prende e la cambia».
Blashko non cerca giustificazioni, ma è inevitabile che quanto sta accadendo in Ucraina ha condizionato non poco la sua stagione e quella di tutta la squadra ucraina: «C’è una guerra in corso in Ucraina. E lo stress è difficile da gestire se sei sotto la minaccia di bombardamenti. Mentre sono all’estero, anche gli atleti seguono le notizie, si preoccupano per i loro parenti e amici che si trovano nei punti caldi. E le risorse del corpo non sono illimitate. Ciò ha influito sui risultati dell’intera nazionale la scorsa stagione».
Infine l’atleta della nazionale ucraina ha parlato della nuova preparazione che è partita proprio in Ucraina: «Abbiamo iniziato a prepararci per la stagione il 18 maggio. Attualmente ci stiamo allenando nella città di Syanky, nella parte occidentale dell’Ucraina. C’è una bella struttura qui, che fortunatamente non è stata danneggiata dalla guerra».
Biathlon – Blashko e lo stress della guerra che non abbandona mai gli atleti dell’Ucraina
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