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Biathlon – Birgit Schölzhorn, new entry della Nazionale italiana juniores: “Dalla val Ridanna all’azzurro, un sogno che si avvera!”

Birgit Schölzhorn, classe 2003 aggregata al GS Carabinieri, è una delle new entry nella squadra Nazionale juniores di biathlon. Originaria della val Ridanna e attualmente immersa nelle ultime sessioni di studio che antecedono l’esame di maturità (è nata il 12 dicembre 2003), l’azzurrina ha trovato il tempo di rispondere alle domande che "Fondo Italia" ha deciso di porle per conoscerla meglio.
Parliamo dell’inserimento nella Nazionale azzurra juniores. Cosa significa per te e quanto è importante entrare a far parte di questo gruppo?
L’inserimento nella squadra Nazionale è una cosa che sognavo sin da bambina, per cui sono più che contenta e non vedo l’ora di ricominciare con i raduni. Vi racconto un episodio che risale a quando ho iniziato a gareggiare e che mi ha raccontato mia mamma. Personalmente non lo ricordavo neanche più: avevo circa 7/8 anni, andavo alla partenza e chiedevo a mia mamma quale fosse il pettorale della mia categoria, perché così sapevo chi avrei dovuto superare in gara. Penso che in quel contesto siano nate la mia passione per lo sport e la mia ambizione.
Nella passata stagione, pur partendo fuori dalla squadra nazionale, sei riuscita a partecipare a tante competizioni internazionali. Cosa hai imparato? Quanto è stato utile confrontarsi con atlete di altri Paesi?

L’anno scorso mi sono allenata con il gruppo sportivo Carabinieri, che mi ha aiutato molto e mi ha dato ottime possibilità di crescita. Dopo aver disputato qualche gara in Coppa Italia, mi sono qualificata per alcune gare internazionali e ciò mi ha consentito di maturare nuove esperienze. Partecipare a una competizione internazionale ha rappresentato una nuova esperienza per me, permettendomi di misurarmi con gli altri.
Su quali aspetti ritieni di dover lavorare per migliorare?
Quest’anno dovrei lavorare maggiormente sul tiro sotto pressione, perché ogni tanto mi capita di essere molto nervosa prima dell’ultimo tiro e avverto il peso della pressione.
Qual è il tuo giudizio su quanto hai fatto lo scorso anno? Momento migliore?
Il momento migliore dell’anno scorso per me sicuramente coincide la convocazione per i Mondiali, che per me è stata un’avventura completamente nuova. In più c’era anche Linda Zingerle, che è una mia buona amica, e quindi non mi sono solo divertita a fare gare, ma anche nel tempo libero.
Tornando indietro nel tempo, puoi raccontarci come hai iniziato e come è nata la tua passione per il biathlon?
La mia sorella maggiore praticava questa disciplina e ricordo ancora che non vedevo l’ora di iniziare anch’io, perché la ammiravo molto. Da lì è esplosa la mia passione per il biathlon.
Qual è la cosa che più ti piace del biathlon?
La cosa che mi piace di più del biathlon è ovviamente gareggiare. Quando arrivi al traguardo consapevole di avere dato il tuo meglio e questo meglio si rivela sufficiente per portare a casa un buon risultato, la soddisfazione è grande.
Vieni dalla val Ridanna, che negli ultimi anni ha portato in Nazionale o nei corpi sportivi diversi atleti. Qual è il punto di forza della tua località? 

Penso che la val Ridanna sia un ottimo luogo per allenarsi, anche se non c’è una pista da skiroll. Comunque, si possono fare varie cose, come per esempio andare in bici o fare tiro con corsa. Secondo me il punto di forza sono gli allenatori, perché, anche se gli atleti sono nei corpi o in Nazionale, loro comunque si prendono cura di tutti. Per questo vorrei ringraziare Isabella e Brauni.
Chi è il/la tuo/a atleta preferito/a e perché?
Non ho un atleta preferito, ma se dovessi fare un nome direi Johannes Thingnes Bø, non solo perché ha vinto tutto nell’ultima stagione, ma anche perché è molto divertente e si vede che neanche per un campione come lui c’è solo il biathlon.
La Nazionale è un primo passo della tua carriera. Chi vuoi ringraziare per essere arrivata fin qui?
Come già detto, ringrazio gli allenatori della mia località Brauni e Isabella, ma anche il centro sportivo Carabinieri, che negli ultimi due anni mi ha aiutato moltissimo e ha sempre creduto in me, anche quando io a volte non avevo fiducia in me stessa. Infine, vorrei ringraziare la mia famiglia, che mi ha dato la possibilità di fare l’atleta, sacrificando il suo tempo libero e supportandomi sempre.
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