L’ex fondista polacca Justyna Kowalczyk ha commentato per la prima volta la morte del marito Kacper Tekieli, deceduto sulle Alpi svizzere a soli 38 anni dopo essere stato travolto da una valanga.
L’ha fatto mediante un post pubblicato sul suo profilo Facebook, mediante il quale ha parlato del suo compagno di vita e del papà di suo figlio Hugo. Un discorso straziante e da leggere tutto d’un fiato, permeato dal sentimento più alto che l’essere umano possa conoscere: l’Amore.
"NON PARLERÒ CON LUI, CI SIAMO DETTI TUTTO"
"Non parlerò con Kacper, perché ci siamo detti tutto. È strano, ma so tutto quello che voleva dirmi. Anche lui, se ha avuto quella frazione di secondo per capire cosa stava succedendo, sapeva che se ne sarebbe andato molto amato. Quindi vi parlerò di lui".
"QUANDO HO PARTORITO, STAVA SEMPRE FUORI DALL’OSPEDALE, SPERANDO DI POTER SALIRE DA ME"
"Kacper stava per compiere la sua scalata. Era il 7 settembre 2021, a Cracovia. Pochi giorni prima era nato Hugo. Ha avuto l’opportunità di coccolare il nostro bambino, io no. Norme anti-Covid. Veniva in ospedale a giorni alterni, stava sotto il balcone e dal quarto piano gli parlavo al telefono. Gli dava molto fastidio non potermi abbracciare, ringraziare. Molto. Dopo qualche giorno mi ha mandato un messaggio per dirmi che sarebbe salito da me. Fortunatamente, nel giro di mezz’ora ho ricevuto anche il messaggio che potevamo lasciare l’ospedale".
"KACPER ERA CAMBIATO, SCALAVA DI MENO"
L’ha fatto mediante un post pubblicato sul suo profilo Facebook, mediante il quale ha parlato del suo compagno di vita e del papà di suo figlio Hugo. Un discorso straziante e da leggere tutto d’un fiato, permeato dal sentimento più alto che l’essere umano possa conoscere: l’Amore.
"NON PARLERÒ CON LUI, CI SIAMO DETTI TUTTO"
"Non parlerò con Kacper, perché ci siamo detti tutto. È strano, ma so tutto quello che voleva dirmi. Anche lui, se ha avuto quella frazione di secondo per capire cosa stava succedendo, sapeva che se ne sarebbe andato molto amato. Quindi vi parlerò di lui".
"QUANDO HO PARTORITO, STAVA SEMPRE FUORI DALL’OSPEDALE, SPERANDO DI POTER SALIRE DA ME"
"Kacper stava per compiere la sua scalata. Era il 7 settembre 2021, a Cracovia. Pochi giorni prima era nato Hugo. Ha avuto l’opportunità di coccolare il nostro bambino, io no. Norme anti-Covid. Veniva in ospedale a giorni alterni, stava sotto il balcone e dal quarto piano gli parlavo al telefono. Gli dava molto fastidio non potermi abbracciare, ringraziare. Molto. Dopo qualche giorno mi ha mandato un messaggio per dirmi che sarebbe salito da me. Fortunatamente, nel giro di mezz’ora ho ricevuto anche il messaggio che potevamo lasciare l’ospedale".
"KACPER ERA CAMBIATO, SCALAVA DI MENO"
"In questi ultimi due anni ha rinunciato a scalare più volte di quante non abbia mai fatto. Era cambiato. Preferiva correre con me più spesso. Uscire con Hugo a lanciare sassolini. Kacper era ben preparato: perfetto fisicamente, perfetto in termini di contenuti. Ne so qualcosa di professionalità e ho ammirato la sua. Sembrava che questo progetto fosse perfetto per lui. Solo che questa primavera c’era molta più neve di prima, così a Kacper è venuta l’idea di tentare ancora di scalare alcune di quelle cime facili".
LA MORTE DI KACPER TEKIELI
LA MORTE DI KACPER TEKIELI
"Mio papà stava venendo a prendere me e Hugo all’aeroporto. Quando arrivammo a casa, Kacper molto probabilmente se n’era già andato. Sapeva che ero nel posto più sicuro. Nella sua vita deve aver superato decine di piccoli crepacci coperti di neve, come quello che ha causato l’incidente, ignaro del pericolo. Era un uomo meraviglioso. Meraviglioso come i suoi amici: ragazzi, il fatto che abbiate mollato tutto per qualche ora dopo che ho dato l’allarme e siate partiti in auto verso la Svizzera è il gesto più grande di umanità che mi sia mai capitato. Kacper avrebbe fatto esattamente lo stesso per voi!".
CHI ERA KACPER TEKIELI
CHI ERA KACPER TEKIELI
"Sono stata sposata con il più grande uomo del mondo, che era un alpinista. Anche se io stessa ho paura delle montagne, ho cercato di sostenerlo con tutte le mie forze. Questo, secondo me, è il senso dell’amore. Apprezzo il fatto di essere riuscita a dirgli addio. Non tutte le mogli degli alpinisti hanno questa opportunità. Lasciarlo e chiudermi la porta alle spalle per sempre è la cosa più difficile che abbia mai provato".
KOWALCZYK: "CON KACPER PARLAVAMO DELLA MORTE"
KOWALCZYK: "CON KACPER PARLAVAMO DELLA MORTE"
"Non abbiamo evitato il tema della morte, in passato. Sono state conversazioni difficili, ma oneste e consapevoli. Hugo è venuto al mondo perché il mio caro marito era sicuro che non solo sarei stata in grado di affrontare qualsiasi situazione, ma anche di compensare il più possibile la sua perdita. Non lo deluderò di certo. Farò tutto ciò che è in mio potere per crescere Hugo come l’uomo meraviglioso che era Kacper, in modo che il nostro bambino dia a qualcuno tanta felicità quanta ne ho avuta io".
KOWALCZYK: "NOSTRO FIGLIO HUGO HA AVUTO UN PAPÀ MERAVIGLIOSO"
"Kacper occupa una posizione stabile nella mia testa e nel mio cuore. Io sono crollata, ma resisterò di fronte a questa valanga di dolore. Hugo e io vivremo come ci ha insegnato Kacper. In pienezza. Esploreremo il mondo e scaleremo le vette. Saremo avidi di ogni minuto, come lo era lui. La vita è troppo breve per fregarsene. La mia prospettiva è completamente cambiata. Hugo ha avuto un papà meraviglioso! Per incontrare persone come Kacper vale la pena di vivere. Il fatto di essere stata il suo mondo per quattro anni e di avergli dato la felicità è un grande onore per me".
KOWALCZYK: "NOSTRO FIGLIO HUGO HA AVUTO UN PAPÀ MERAVIGLIOSO"
"Kacper occupa una posizione stabile nella mia testa e nel mio cuore. Io sono crollata, ma resisterò di fronte a questa valanga di dolore. Hugo e io vivremo come ci ha insegnato Kacper. In pienezza. Esploreremo il mondo e scaleremo le vette. Saremo avidi di ogni minuto, come lo era lui. La vita è troppo breve per fregarsene. La mia prospettiva è completamente cambiata. Hugo ha avuto un papà meraviglioso! Per incontrare persone come Kacper vale la pena di vivere. Il fatto di essere stata il suo mondo per quattro anni e di avergli dato la felicità è un grande onore per me".