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Universiadi Torino 2025 – Nasce BRAINstorm, la prima challenge per gli atleti della mente con 9 discipline: cos’è, come funziona e come iscriversi

Le Universiadi Torino 2025 si terranno nel capoluogo sabaudo tra meno di due anni, dal 13 al 23 gennaio, e saranno affiancate da una competizione assolutamente innovativa: si tratta di BRAINstorm, la prima challenge al mondo per gli atleti della mente.
Sostanzialmente, parallelamente alle gare sportive che andranno in scena nella città della Mole Antonelliana, ma anche a Pinerolo, Torre Pellice, Pragelato e Bardonecchia, si svolgerà la prima edizione mondiale di BRAINstorm, in collaborazione con i quattro atenei del Piemonte e inserita fra i progetti speciali dei Giochi Mondiali Universitari invernali, assegnati dalla FISU alla FederCUSI.  
Essa sarà composta da 9 discipline (9 sono anche gli sport di un’Universiade, ndr), selezionate da Università di Torino, Politecnico di Torino, Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo e Università del Piemonte Orientale. In palio per i mille studenti provenienti da ogni angolo dell’orbe terracqueo ci saranno medaglie e montepremi, alla stregua di una vera manifestazione sportiva.  
Per iscriversi e provare a inseguire il sogno di una "medaglia della mente", occorre consultare il sito web www.wugtorino2025.com, ove campeggiano tutte le indicazioni necessarie (bando e regolamento), il tutto mentre ha già preso il via la selezione degli studenti iscritti alle università italiane che saranno convocati nela Nazionale azzurra del Sapere.
Capitolo discipline: l’Università di Torino, sotto la guida del professor Cristopher Cepernich, ha proposto Sustainable Society, Retooling Democracy e Public health and quality of life, mentre il Politecnico di Torino, sotto la guida della professoressa Laura Montanaro, ha suggerito Space: the final frontier, City of the Future: to move, to live, to grow e Green energy for a new Eden.
Le tre restanti discipline sono Inequalities e Aging, scelte dall’Università del Piemonte Orientale (professor Davide Porporato), e From "food of the future" to "food for the future", selezionata dall’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo (professor Michele Antonio Fino).
Nella conferenza stampa di presentazione di BRAINstorm sono intervenuti due atleti-studenti che hanno vinto alle Universiadi, vale a dire lo sciatore Giulio Bosca (oro in gigante ad Almaty 2017, argento a Granada 2015 in supercombinata e argento a Trentino 2013 in gigante) e la snowboarder Elisa Fava (oro in gigante parallelo a Lake Placid 2023). 
Erano altresì presenti Alessandro Ciro Sciretti (presidente dei Giochi di Torino 2025 e di Edisu Piemonte), Riccardo D’Elicio (vicepresidente vicario dei Giochi di Torino 2025 e presidente del CUS Torino), Alberto Rainoldi (vicerettore Università di Torino), Donatella D’Amico (direttore generale Edisu Piemonte), Enrico Macii (docente del Politecnico di Torino), Paolo Pomati (responsabile dello staff del Rettore e Comunicazione dell’Università del Piemonte Orientale) e Lorenzo Bairati (docente dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo). 
GLI INTERVENTI ALLA CONFERENZA STAMPA DI BRAINSTORM
Alessandro Ciro Sciretti (presidente dei Giochi di Torino 2025 e di Edisu Piemonte): "Il nostro sistema universitario piemontese ha fatto rete e sono orgoglioso che in un contesto così prestigioso come quello del Salone Internazionale del Libro, fiore all’occhiello della nostra città, presentiamo la nuova sfida di BRAINstorm e le sue nove discipline. Diffonderemo questa challenge sul territorio italiano grazie alla CRUI e in tutta Europa grazie a EUCA, con cui abbiamo già firmato nei giorni scorsi un protocollo d’intesa. Saranno grandi Giochi, che esalteranno le eccellenze sportive e universitarie di tutto il mondo"
Riccardo D’Elicio (vicepresidente vicario dei Giochi di Torino 2025 e presidente del CUS Torino): "L’Universiade di Torino 2025 ha la missione di diminuire e se possibile cancellare il solco che c’è tra la cultura e lo sport. Grazie a realtà virtuose come l’Healthy Campus, l’universitario moderno può e vuole conciliare la carriera universitaria con quella sportiva. È bello che Torino, culla delle Universiadi grazie a Primo Nebiolo, inventi qualcosa di nuovo che coinvolga sempre più studenti come il progetto di BRAINstorm, già accolto con entusiasmo dalla FISU e dalla FederCUSI"
Alberto Rainoldi (vicerettore Università di Torino): "BRAINstorm è un’occasione per rendere un evento straordinario come le Universiadi ancora più innovativo, con la volontà di mettere in luce campioni della conoscenza, oltre che dello sport. Abbiamo così l’opportunità di far competere le idee, prima ancora delle persone, per contaminarle e farle maturare; connettere i talenti, quindi, accrescere il potenziale di creatività e innovatività sviluppato attraverso l’acquisizione dei saperi scientifici. Allo stesso modo, abbiamo così anche la possibilità di dare corpo a un grande network internazionale di studentesse e studenti con la voglia di mettersi in gioco per progettare il futuro, per dare nuovi orizzonti allo sviluppo della società di domani"
Donatella D’Amico (direttore generale Edisu Piemonte): "Per l’Edisu è una piacevole novità e un’innovazione rispetto al passato partecipare alle Universiadi anche sotto l’aspetto culturale attraverso la challenge di BRAINstorm. Sarà sicuramente coinvolgente per gli studenti ospitati nelle nostre residenze e mi auguro risultati graficanti per tutti"
Enrico Macii (docente del Politecnico di Torino): "Il Politecnico di Torino da qualche anno sta coinvolgendo con successo i suoi studenti, aggregati in gruppi multidisciplinari, in challenge, vere e proprie sfide tecnologiche su temi proposti da aziende o dagli studenti stessi. È pertanto con grande entusiasmo e convinzione che ha aderito e contribuisce al progetto BrainStorm, proponendo a tutti gli studenti delle università italiane e di tutto il mondo delle tematiche avvincenti sulle quali confrontarsi con lo stesso spirito e fair play che caratterizzerà le competizioni sportive. Inoltre, l’iniziativa Brainstorm contribuirà a rinsaldare il legame tra sport, tecnologia e studio universitario in cui il Politecnico di Torino crede e investe da anni"
Paolo Pomati (responsabile dello staff del Rettore e Comunicazione dell’Università del Piemonte Orientale): "Le due challenge che proponiamo rispecchiano due grandi temi su cui si sta confrontando il nostro Ateneo. L’Aging, cioè la sfida scientifica e sociale dell’invecchiamento, è il progetto di eccellenza del Dipartimento di Medicina traslazionale, nonché, sotto il nome di ‘Age-IT’, uno dei quattordici partenariati estesi finanziati a livello nazionale nell’ambito del PNRR. La questione delle disuguaglianze è materia d’altrettanta eccellenza studiata dal Dipartimento di Studi umanistici. Non vediamo l’ora di leggere i progetti che arriveranno direttamente dagli studenti per poterli coinvolgere nel nostro dibattito"
Lorenzo Bairati (docente dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo): "Penso che il cibo sia al centro di una serie di dinamiche e di relazioni, che coinvolgono tantissimi ambiti. Non è soltanto il concetto di cibo in senso stretto, ma si parla anche di sostenibilità, dello sviluppo rurale, del turismo, del tema dei consumatori. Anche con lo sport ci sono tantissimi punti in comune e, dallo studio delle scienze gastronomiche si possono sviluppare delle potenzialità di riflessione e di impiego. Siamo pronti per la sfida di BRAINstorm".  
Giulio Bosca (sciatore, un oro e due argenti in carriera alle Universiadi): "Ho partecipato a 4 edizioni delle Universiadi e tutte, per motivi diversi, hanno rappresentato un momento di svolta nella mia vita, non soltanto sulla neve, ma anche nella quotidianità"
Elisa Fava (oro nel gigante parallelo di snowboard a Lake Placid 2023): "Per me, l’Universiade è stata una sfida, un modo per uscire dalla mia comfort zone, di mettermi in gioco e di superare i miei limiti. Andare a migliaia di chilometri da casa mia, da sola, in un posto che non conoscevo è stata una crescita sportiva ed esistenziale che mi ha costretto a misurarmi con me stessa, a convivere con i miei dubbi e le mie paure che avevo sempre condiviso con allenatori, compagni di squadra e genitori, e mi ha fatto rendere conto delle potenzialità che ho. A volte c’è bisogno solamente di ‘prendere e andare’, di lanciarsi nell’ignoto, perché non si può sapere cosa si è in grado di fare, finché non si supera quella linea immaginaria che ci si è posti da soli. Si può fallire? Certo, ma se ci provi e ci riesci, anche se non diventi il numero uno, hai centrato il tuo obiettivo".
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