"Ho visto morire prima mio nonno – a 55 anni, di cancro – e poi, poco tempo dopo, mia sorella Stina: aveva solo sei mesi". Edvin Anger, fondista svedese reduce da una buona stagione, ha svelato il suo dramma personale e familiare ai microfoni dei colleghi di "Expressen", che l’hanno intervistato mentre si trovava alla guida di un… trattore.
Sì, perché quando la stagione finisce, il 21enne ama rifugiarsi nella dimensione bucolica, quella in cui affondano le sue radici: "Non sopporto una vita in cui si scia soltanto – ha ammesso il giovane scandinavo –. Quando sono nei campi con il trattore, tutto sembra andare più veloce. Certo, al momento fatico a credere che diventerò un agricoltore a fine carriera… Però questo mestiere è nel mio cuore".
Sì, perché quando la stagione finisce, il 21enne ama rifugiarsi nella dimensione bucolica, quella in cui affondano le sue radici: "Non sopporto una vita in cui si scia soltanto – ha ammesso il giovane scandinavo –. Quando sono nei campi con il trattore, tutto sembra andare più veloce. Certo, al momento fatico a credere che diventerò un agricoltore a fine carriera… Però questo mestiere è nel mio cuore".
Il talento della Svezia di sci di fondo si reca presso la fattoria dello zio ogni volta che può, così da dare una mano e coltivare l’altra sua grande passione dopo lo sci di fondo: "Sono cresciuto guidando un trattore con mio nonno Lennart. Avevo un anno di vita quando ci sono salito per la prima volta. Lui costruì apposta per me un seggiolino che si adattasse al mezzo agricolo. Io ci salivo volentieri, ‘sfrecciavo’ con lui nei campi e mi addormentavo!".
Quando aveva solo cinque anni, però, Edvin Anger subì un doppio trauma: la perdita di uno dei suoi nonni, strappato alla vita da un brutto male, e la prematura dipartita della sorella Stina, spentasi a soli sei mesi per effetto di una patologia congenita. "È stato un periodo difficile per tutta la famiglia – ha raccontato l’atleta –. Sono successe così tante cose in poco tempo… Non capivo nulla, ma ricordo tante cose. Forse non nitidamente, ma so che quel periodo mi ha segnato. Ho avuto incubi per molti anni".
Due ferite che ancora oggi faticano a cicatrizzarsi e che hanno reso ancora più unita la famiglia di Edvin Anger, il quale quest’inverno vivrà la sua seconda stagione da senior sugli sci, dopo un avvio davvero "col botto": lo specialista delle sprint ha centrato cinque finali in Coppa del Mondo, ha trionfato a Falun con la staffetta mista 4×5 km e ha centrato il secondo posto a Dobbiaco con quella maschile (vinta dall’Italia).
Meno bene, invece, è andata l’avventura ai Mondiali di Planica: 29mo posto nella sprint, quinta piazza nella staffetta sprint e 50ma posizione nella 15 km tecnica libera. E dire che "soltanto una settimana prima della Coppa del Mondo, sentivo che la mia condizione atletica probabilmente non avrebbe potuto essere migliore – ha rivelato Anger –. Stavo bene. Poi la sprint non è andata come previsto e improvvisamente ho sviluppato un po’ di insicurezza".
I risultati successivamente conseguiti non hanno aiutato il ragazzo sotto il profilo psicologico e, di comune accordo con lo staff tecnico della Svezia, ha lasciato anticipatamente la competizione, rientrando a casa, nella sua Hedemora, dove si è concesso una partita a poker con il padre e gli amici: "È stato un fine settimana in cui ho pensato solo ad altro ed è stato dannatamente bello. Forse avrei dovuto prendermi una pausa prima dei Mondiali e tornare a casa a rilassarmi".
I risultati successivamente conseguiti non hanno aiutato il ragazzo sotto il profilo psicologico e, di comune accordo con lo staff tecnico della Svezia, ha lasciato anticipatamente la competizione, rientrando a casa, nella sua Hedemora, dove si è concesso una partita a poker con il padre e gli amici: "È stato un fine settimana in cui ho pensato solo ad altro ed è stato dannatamente bello. Forse avrei dovuto prendermi una pausa prima dei Mondiali e tornare a casa a rilassarmi".
La kermesse iridata in landa slovena, tuttavia, è ormai un ricordo: adesso, per Edvin Anger, è tempo di cominciare la marcia di avvicinamento al prossimo inverno. "Sto ricominciando ad allenarmi e l’inizio è difficile. So che ci saranno grandi aspettative su di me, sarà dura: dovrò essere pronto ad affrontare momenti di flessione. I Mondiali di Trondheim 2025? Beh, diciamo che dopo la stagione 2023/2024 avrò sicuramente tre occasioni consecutive per fare bene: Trondheim, le Olimpiadi di Milano Cortina 2026 e i Mondiali a Falun".