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Biathlon – Dietrofront Pervushin, l’atleta ci ha ripensato e non si ritira ma rischia di aspettare sei mesi per rientrare: la situazione

Si ritira, anzi no. Questa mattina, il capo ufficio stampa della Russian Biathlon Union aveva annunciato l’addio di Mikhail Pervushin alle competizioni ad appena 24 anni. Poco dopo, però, era arrivata una smentita da parte di Alexei Nuzhdov, capo della Federazione di biathlon della regione di Mosca, il quale aveva affermato che l’atleta si stava allenando con la squadra regionale.
Pochi minuti fa, ancora su Telegram, il capo ufficio stampa della Russian Biathlon Union, la federazione russa di biathlon, ha chiarito la situazione, spiegando che l’atleta aveva deciso di ritirarsi, comunicandolo a Rusada (l’organizzazione nazionale russa antidoping) e da lì alla federazione, firmando anche tutte le carte richieste. Nelle due settimane successive, però, il giovane biatleta, vincitore di tre ori ai Mondiali Giovanili del 2018, quando aveva vinto la sprint davanti al nostro Tommaso Giacomel, ci ha ripensato e adesso ha chiesto di rientrare. 
«Ho parlato con Mikhail Pervushin oggi – ha scritto il capo ufficio stampa della RBU – la situazione è alquanto curiosa. In generale, egli ha deciso di riprendere la sua carriera.
La cronologia degli eventi nelle sue parole è la seguente: per tutta la stagione, Misha ha pensato di porre fine alla sua carriera. Tutto va bene con la sua salute, ma c’erano tre ragioni per prendere una decisione tanto inaspettata per un atleta così giovane: mancanza di competizioni internazionali; questione finanziaria;
interessi al di fuori dello sport (Mikhail è seriamente appassionato di programmazione e sta seguendo una formazione adeguata).
Di conseguenza, esattamente due settimane fa, il 28 aprile, Pervushin ha presentato domanda a RUSADA con una dichiarazione ufficiale sulla fine della sua carriera per essere rimosso dal pool di test. RUSADA ha accettato la sua domanda, dopodiché ha informato la Federazione Russa che l’atleta professionista Mikhail Pervushin non poteva più prendere parte alle competizioni ufficiali.
Durante queste due settimane, Mikhail si è pentito
della sua decisione, la federazione regionale gli ha offerto alcune soluzioni e ora intende ripristinare il suo status professionale. Nei prossimi giorni, Misha dovrebbe documentarlo. Ma c’è un particolare da non trascurare: secondo le regole, un atleta deve scrivere una dichiarazione sulla ripresa di una carriera sei mesi prima della prima competizione a cui intende partecipare. Spero che questo periodo possa essere ridotto»

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