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Biathlon – Clare Egan: “Il 70% dei biatleti sono contrari al ritorno dei colleghi russi e bielorussi”

In un’intervista rilasciata al sito russo Sport-Express, l’ex biatleta Clare Egan, oggi capo della commissione atleti dell’IBU ha svelato che il 70% degli atleti di biathlon sostiene l’esclusione dei colleghi di Russia e Bielorussia dalle compatizioni.
La statunitense ne ha parlato quando le è stata un’opinione sulle ultime raccomandazioni del CIO che ha aperto, seppur con notevoli limitazioni, al rientro alle competizioni di atleti con passaporto russo e bielorusso: «Io rappresento la Commissione Atleti IBU, non il CIO – ha subito chiarito Eganpertanto, posso solo parlare della nostra decisione. A settembre, l’IBU ha votato per escludere Russia e Bielorussia – 40 [voti] contro 1. Questa decisione rimarrà in vigore fino a quando la situazione in Ucraina non cambierà. Il CIO ha cambiato idea senza alcun cambiamento nella situazione in Ucraina. Ma questa è la loro decisione».
Un punto di vista abbastanza chiaro quello dell’IBU che, secondo quanto riportato da Egan, trova d’accordo anche la grande maggioranza degli atleti: «Vorrei aggiungere che ad aprile abbiamo condotto un sondaggio, al quale sono stati invitati a partecipare tutti gli atleti. Questo sondaggio è stato anonimo. Abbiamo ricevuto circa 160 risposte dai rappresentanti di 31 paesi. Circa il 70% degli atleti sostiene l’attuale sospensione. Il mio ruolo è quello di rappresentare l’opinione della maggioranza degli atleti. E noi dell’IBU abbiamo una posizione chiara su questo tema».
Molto attenta la sua risposta quando le è stata chiesta un’opinione sulle parole di Martin Fourcade, che al contrario aprirebbe al rientro degli atleti di Russia e Bielorussia: «Martin è stato mio collega nel Comitato Atleti IBU dal 2018 al 2022. Pertanto, ho un grande rispetto per lui. Ne abbiamo parlato al telefono a febbraio e anche di persona a Oberhof. Ma Martin non fa più parte del Comitato Atleti IBU. È un rappresentante della Commissione degli atleti del CIO. Pertanto, è normale che abbia una visione diversa della situazione. Sono d’accordo con lui che sarebbe fantastico se tutti gli atleti gareggiassero insieme. Ma abbiamo una chiara posizione degli atleti IBU e la decisione del Congresso IBU, che non cambierà fino a quando non lo farà la situazione in Ucraina».

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