Ancora nessuna novità, purtroppo, per quanto concerne le ricerche del biatleta norvegese Eivind Sporaland, scomparso dalla sua abitazione di Lillehammer in data 19 marzo 2023. Da quel giorno il 22enne non ha più dato sue notizie alla famiglia e i genitori hanno deciso di lanciare un appello ai microfoni di Tv 2.
"Eivind aveva diversi progetti per il futuro – dicono –. È socievole, con una buona rete di amicizie. Oltre ad essere interessato allo sport, ama anche la vita all’aria aperta. Improvvisamente, divenne gravemente malato di mente, ma parlava con i suoi amici e familiari più stretti di cose che trovava difficili nei giorni prima della sua scomparsa".
"Eivind aveva diversi progetti per il futuro – dicono –. È socievole, con una buona rete di amicizie. Oltre ad essere interessato allo sport, ama anche la vita all’aria aperta. Improvvisamente, divenne gravemente malato di mente, ma parlava con i suoi amici e familiari più stretti di cose che trovava difficili nei giorni prima della sua scomparsa".
Insieme a due amici, nella serata di sabato 18 marzo Sporaland si è recato al pronto soccorso, ma è stato rimandato a casa. Quella stessa sera, il padre ha guidato da Sandnes a Lillehammer per sostenere e aiutare suo figlio.
Tuttavia, l’indomani Eivind è sparito: "È passata meno di un’ora prima che venisse denunciata la scomparsa alla polizia. I nostri amici hanno trovato la sua auto al Balbergkampen e l’operazione di ricerca è iniziata rapidamente", aggiungono i genitori, precisando che "le persone che non conoscono Eivind possono facilmente pensare che abbia lottato a lungo con problemi di salute mentale. Non è così. Amava divertirsi, la malattia lo ha colpito improvvisamente e brutalmente".
Tuttavia, l’indomani Eivind è sparito: "È passata meno di un’ora prima che venisse denunciata la scomparsa alla polizia. I nostri amici hanno trovato la sua auto al Balbergkampen e l’operazione di ricerca è iniziata rapidamente", aggiungono i genitori, precisando che "le persone che non conoscono Eivind possono facilmente pensare che abbia lottato a lungo con problemi di salute mentale. Non è così. Amava divertirsi, la malattia lo ha colpito improvvisamente e brutalmente".
La polizia, per bocca di Ragnhild Ouren, responsabile delle indagini, ha affermato a TV 2 che le ipotesi su cui si è lavorato fin dall’inizio sono tre: allontanamento volontario, omicidio e suicidio. "Non c’è nulla che indichi che sia successo qualcosa di criminale – ha sottolineato –. Per quanto riguarda le altre ipotesi, non ci siamo avvicinati a una risposta. Abbiamo trovato il suo telefono, ma non siamo riusciti ad accedere ai dati. Dobbiamo decifrare il codice".
Attualmente "l’indagine è finalizzata a scoprire il motivo della scomparsa. Non siamo passati alla ricerca di una persona deceduta".