Si dice che nello sport sia più difficile confermarsi che vincere. Può sembrare paradossale, ma per un atleta le difficoltà maggiori arrivano quando la salita verso la cima è finita. Lo stimolo più grande – la vittoria – è raggiunto, e allora bisogna inventarsene altri per tenersi competitivi. È quello che sta cercando di fare l’allenatore della nazionale femminile francese di biathlon Cyril Burdet con Julia Simon, vincitrice della Coppa del Mondo nell’ultima stagione.
La 26enne è stata protagonista di un anno straordinario, sparando come mai in vita sua (93% a terra e 85% in piedi). Proprio per questi risultati, il compito di Burdet è quello di mantenere la savoiarda concentrata in vista della prossima stagione. Compito che ha iniziato a svolgere sin dalla sera del trionfo: «Ho parlato con Julia molto presto di cosa fare dopo, sin dalla sera della Coppa del Mondo», ha rivelato a Nordic Magazine. «L’obiettivo è utilizzare l’esperienza di altri atleti che hanno affrontato lo stesso processo, come Quentin Fillon Maillet, ma anche Alexis Pinturault nello sci alpino e Richard Jouve nello sci di fondo. L’idea sarà quella di trarre ispirazione da loro per cercare di non ripetere gli errori commessi da altri».
«Julia avrà bisogno di un periodo di recupero più lungo, anche se al momento è troppo presto per parlare di weekend saltati. Non c’è un piano specifico, è qualcosa che si definisce di giorno in giorno a seconda di come va», ha aggiunto Burdet, che dunque sembra suggerire per Simon un calendario meno fitto rispetto a quello dello scorso inverno. E conferma come la testa e il riposo mentale siano fattori fondamentali per mantenersi ad alti livelli.