Non solo la nazionale norvegese di sci di fondo, ma anche quella di biathlon fa discutere gli atleti. D’altronde si parla di un livello di competitività talmente elevato che le reclute potrebbero essere le punte di diamante di molte altre selezioni, mentre tra gli esclusi figurano biatleti che hanno anche ottenuto buoni risultati in Coppa del Mondo. Per esempio, Aleksander Fjeld Andersen, che a fine stagione è entrato in top-10 a Östersund (decimo nella individual e sesto nella mass start).
Il classe 1997 si è detto stupito di non essere stato chiamato nemmeno nelle reclute per la stagione 2023-24, così come Sverre Dahlen Aspenes: «Devo ammettere che è stato un grande shock ed è stato difficile da digerire. Non lo avrei mai pensato, credevo di essere abbastanza al sicuro dopo Östersund. Pensavo che nessuno dei giovani mi avrebbe superato», queste le sue parole a NRK. «La motivazione è che facevo parte del team da quattro anni e non sono cresciuto molto. Inoltre volevano fare spazio ai corridori più giovani. Endre Strømsheim e Vebjørn Sørum erano classificati davanti a me, e quindi non c’era spazio per un altro più grande». Al posto di Andersen e Aspenes sono stati infatti promossi Martin Uldal, Mats Øverby e Johan-Olav Smørdal Botn.
«Nei quattro anni in cui sono stato nella squadra delle reclute, ho continuato a pensare di essere il migliore e mi giocavo un posto nella squadra élite. Si capisce che sia davvero difficile essere espulsi, senti che non sei abbastanza bravo», ha proseguito il norvegese, che ora sta valutando addirittura il ritiro. «Probabilmente tornerò a studiare. Ho iniziato un corso universitario in intermediazione immobiliare l’anno scorso, e non dovrò più cercare di capire cosa vorrò diventare».
Il classe 1997 si è detto stupito di non essere stato chiamato nemmeno nelle reclute per la stagione 2023-24, così come Sverre Dahlen Aspenes: «Devo ammettere che è stato un grande shock ed è stato difficile da digerire. Non lo avrei mai pensato, credevo di essere abbastanza al sicuro dopo Östersund. Pensavo che nessuno dei giovani mi avrebbe superato», queste le sue parole a NRK. «La motivazione è che facevo parte del team da quattro anni e non sono cresciuto molto. Inoltre volevano fare spazio ai corridori più giovani. Endre Strømsheim e Vebjørn Sørum erano classificati davanti a me, e quindi non c’era spazio per un altro più grande». Al posto di Andersen e Aspenes sono stati infatti promossi Martin Uldal, Mats Øverby e Johan-Olav Smørdal Botn.
«Nei quattro anni in cui sono stato nella squadra delle reclute, ho continuato a pensare di essere il migliore e mi giocavo un posto nella squadra élite. Si capisce che sia davvero difficile essere espulsi, senti che non sei abbastanza bravo», ha proseguito il norvegese, che ora sta valutando addirittura il ritiro. «Probabilmente tornerò a studiare. Ho iniziato un corso universitario in intermediazione immobiliare l’anno scorso, e non dovrò più cercare di capire cosa vorrò diventare».