Hanna Abrahamsson e lo sci di fondo: un amore sbocciato sulle nevi dello Småland, nella "sua" Svezia, e che proprio nel Paese scandinavo ha vissuto una brusca virata, che ha portato la 22enne ad abbandonare Östersund – dove si era trasferita – e a stabilirsi negli Stati Uniti d’America, per proseguire con maggior serenità il percorso sportivo e continuare gli studi.
I risultati, come dimostrano i numeri, non mancano: nella 40 chilometri femminile disputata in Vermont e valida per i campionati nazionali a stelle e strisce Abrahamsson ha vinto l’argento, chiudendo con meno di due secondi di distacco dalla vincitrice, Sydney Palmer-Leger.
La testata giornalistica "Expressen" ha ricostruito la sua carriera, che a soli 18 anni l’ha vista fare incetta di medaglie ai nazionali svedesi juniores, ai quali ha condiviso il podio con Frida Karlsson e Linn Svahn, non proprio due carneadi dello sci nordico. Come se non bastasse, ha preso parte alla staffetta mista del Mondiale Under 23, agguantando la medaglia di bronzo.
Eppure, già allora Hanna non era a suo agio: si era trasferita a Östersund all’inizio della stessa stagione, nell’autunno del 2020, in quanto si tratta della città della Svezia che ospita sostanzialmente i migliori sciatori del Paese. Tuttavia, come ha raccontato lei stessa a "Expressen", "non è che odi Östersund, ma non è stato un bene per me andare a vivere lì. Lo sci era al centro dell’attenzione e presto tutto questo è diventato troppo per me, tanto che ho perso la gioia di praticare sport. Sciavo perché lo dovevo fare, quasi come fosse un lavoro. Sono arrivata a un punto in cui mi sono chiesta se smettere: non mi sentivo bene come persona".
A quel punto, la sua allenatrice, Martina Höök, le ha suggerito di tornare a casa, nello Småland, allenandosi nei suoi luoghi. Un consiglio fondamentale, che ha permesso ad Abrahamsson di recuperare gli stimoli perduti e di maturare la scelta di andare a vivere negli USA, frequentando l’Università del Colorado – Boulder (Ingegneria) e dedicandosi al tempo stesso allo sci.
Oggi, la fondista è felice: "Non ho niente di cui lamentarmi in questo momento. Sciare è più divertente che mai e sono molto contenta. Certo, ci sono molti in Svezia che dicono ‘sì, sta andando bene, ma laggiù la concorrenza è scarsa’. In realtà, Sydney Palmer-Leger è stata due minuti più veloce della migliore svedese ai Mondiali Under 23 e io l’ho battuta sulla stessa distanza. Ora sembra che mi stia vantando, ma mi sarebbe piaciuto molto avere un mio clone in Svezia per vedere dove sarei potuta arrivare. Credo comunque che su certe distanze avrei potuto lottare per la vittoria in coppa nazionale".
Malgrado i progressi registrati in termini di risultati e di rapidità sugli sci, la Nazionale svedese sembra essersi dimenticata di Hanna Abrahamsson, la quale quest’inverno ha disputato una sola gara in Svezia e non è stata selezionata per il Mondiale Under 23. "Mi è stato chiesto se scii ancora – ha confessato la ragazza –. La gente pensa che mi sia fermata, ma la verità è che scio più veloce che mai. Non sono mai stata così motivata".
Abrahamsson dovrà affrontare ancora un biennio di studi universitari: cosa accadrà dopo? Un quesito di fronte al quale la sportiva non trema: "Voglio dare un’altra possibilità allo sci in Svezia, ma lo farò a modo mio…".