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Biathlon

Pierre Mignerey elogia il biathlon francese: “Sia a livello sportivo che mediatico è la locomotiva del nordico francese”

È un periodo intenso per Pierre Mignerey, che, dopo essere stato per diversi anni il direttore della Coppa del Mondo di sci di fondo, dallo scorso ottobre ha preso il ruolo di direttore tecnico nazionale della Federazione Francese di sci. Un ruolo impegnativo, soprattutto in questa fase, quando bisogna organizzare tutto in vista della stagione 2023/24.
In un periodo nel quale il budget viene costantemente ridotto, Mignerey può dirsi soddisfatto dei risultati ottenuti dalle diverse discipline. In particolare, nonostante le polemiche seguite alle dimissioni improvvise di Vittoz e Favre dalla guida della nazionale maschile, il DTN ha giudicato ovviamente positiva la stagione del biathlon: «Nel complesso, sono soddisfatto dei risultati – ha affermato ai colleghi di Nordic Magazineil biathlon rimane una disciplina che ci porta podi e medaglie. Per gli uomini, magari è stata un’annata un po’ meno positiva, ma è stata molto buona per le donne! Rimane un inverno di successo. Sia a livello sportivo che mediatico, il biathlon è la locomotiva del nordico francese. Il fatto che il biathlon attiri molte attenzioni solleva tutte le discipline nordiche. Tuttavia, se dovesse esserci un lato un po’ più negativo di questo, è che altri atleti, come i fondisti, a volte hanno l’impressione di essere oscurati e non evidenziati alla stessa maniera dei biatleti». 
Anche nello sci di fondo il bilancio è stato positivo: «È stata una stagione molto buona per gli sciatori di fondo con alcune punte come la vittoria di Delphine Claudel, poi il suo podio a Les Rousses o la medaglia di Jules Chappaz ai Mondiali. Questi sono grandi primati per il background francese. Hanno dimostrato di essere presenti e di poter contare su di loro nei grandi appuntamenti, che è importante. È una disciplina su cui puoi fare affidamento. C’è un know-how, ma sappiamo la fragilità che può esserci, quindi non dobbiamo esagerare e dirci che lo faremo necessariamente ogni volta. È sempre un piccolo miracolo arrivarci, ma sappiamo come portare gli atleti al massimo della loro forma nei grandi incontri». 
Infine il settore di salto e combinata: «Nella combinata nordica e nel salto con gli sci femminile ci sono state cose molto positive. Nella combinata abbiamo assistito anche a prestazioni superiori a quelle che avremmo potuto sperare in partenza. Fa ben sperare per le ragazze del salto che hanno mostrato stabilità nella top 15 nel corso dell’ultimo inverno. Questo è incoraggiante per il futuro. Il salto con gli sci maschile, invece, è più complicato. Ci sono cose da costruire o da ricostruire. Questo è il punto al momento».

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