La FIS ha confermato anche ai media norvegesi che il prossimo 24 maggio il Consiglio della FIS discuterà della raccomandazione del CIO sull’eventuale rientro degli atleti russi nelle competizioni internazionali sotto egida FIS.
Il Comitato Internazionale Olimpico (CIO), alla fine del mese scorso, ha dato delle raccomandazioni per far tornare di nuovo russi e bielorussi come neutrali. Il prerequisito è, tra l’altro, che essi non abbiano sostenuto la guerra in Ucraina o abbiano legami con l’esercito russo.
Erik Røste, ex presidente della Federazione Norvegese di Sci e oggi membro del consiglio della FIS, non ha dubbi su cosa si dovrebbe decidere nell’incontro di maggio: «La mia posizione non è cambiata – ha affermato all’agenzia NTB – le brutalità che stanno avvenendo in Ucraina, credo che lo sport debba mantenere questo divieto. La guerra continua con forza immutata. Il giorno in cui i leader russi torneranno in sé e metteranno fine a questo attacco completamente insensato all’Ucraina e al popolo ucraino, credo che lo sport cercherà ancora una volta di essere un costruttore di ponti, ma solo allora».
Røste ritiene che le raccomandazioni del CIO possano soltanto generare caos: «Chi e come dovrebbe essere deciso chi ha sostenuto attivamente la guerra? Chi dovrebbe o può controllare quali atleti sono associati alle forze armate o di sicurezza? Le altre nazioni boicotteranno gli eventi se gli atleti provenienti da Russia e Bielorussia potranno rientrare? Alcuni atleti boicotteranno come alcuni hanno già indicato che prenderanno in considerazione? Cosa ne pensano gli sponsor? Si ritireranno o faranno pressione sulle varie associazioni e organizzatori speciali internazionali?» sono tra le domande che il consigliere norvegese si pone.
Inoltre per Røste c’è sempre il rischio che alcune nazioni ospitanti possano decidere di non accettare atleti russi, che era una delle motivazioni che lo stesso Bach aveva indicato quando aveva scelto di escludere atleti russi e bielorussi dalle competizioni. Senza dimenticare che magari anche alcuni atleti potrebbero decidere di boicottare le gare, se dovessero esserci russi al via.
Insomma il prossimo 24 maggio sarà una riunione della FIS piuttosto calda. Certamente, non sarà facile arrivare a una decisione, ma le raccomandazioni del CIO lasciano parecchi dubbi. Forse sarebbe meglio chiudere o aprire definitivamente le porte, scontentando qualcuno, che arrivare a una soluzione ibrida che pur avendo lo scopo di accontentare tutti rischia invece di scontentarli. Anche perché a quel punto dal governo russo non vorranno far passare il messaggio che gli atleti in gara in Europa non siano a favore del conflitto in Ucraina e a quel punto, come sempre, in difficoltà verrebbero messi gli atleti, per il mancato coraggio delle istituzioni sportive di prendere una decisione chiara, in un senso o nell’altro.
Verso il consiglio FIS del 24 maggio, il norvegese Røste chiude ai russi: “Nulla è cambiato, la guerra continua”
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