Tra le incognite che avvolgono la marcia di avvicinamento alle Olimpiadi Milano Cortina 2026 ve n’è una di sole tre lettere, ma dal valore economico di almeno 100 milioni di euro: il bob. Sì, perché nel dossier di candidatura che nel 2019 sbaragliò la concorrenza svedese, era scritto che le gare di bob, slittino e skeleton si sarebbero tenute a Cortina, dove una pista c’è già.
Peccato che si tratti della dismessa "Eugenio Monti", inutilizzata dal 2008 e lungo il cui tracciato oggi lavorano le ruspe per la sua demolizione e ricostruzione. Come approfondisce "Il Venerdì di Repubblica" in edicola oggi, venerdì 14 aprile 2023, "per il ripristino della vecchia pista era prevista una spesa di 41 milioni di euro, ma da quando si è capito che sarà nuova di zecca il budget ufficiale è lievitato prima a 61 e poi a 85 milioni di euro".
Peccato che si tratti della dismessa "Eugenio Monti", inutilizzata dal 2008 e lungo il cui tracciato oggi lavorano le ruspe per la sua demolizione e ricostruzione. Come approfondisce "Il Venerdì di Repubblica" in edicola oggi, venerdì 14 aprile 2023, "per il ripristino della vecchia pista era prevista una spesa di 41 milioni di euro, ma da quando si è capito che sarà nuova di zecca il budget ufficiale è lievitato prima a 61 e poi a 85 milioni di euro".
Tuttavia, soltanto a febbraio il governatore del Veneto, Luca Zaia, disse che i milioni necessari per la realizzazione della pista sarebbero stati "oltre 100", ma "l’impianto di Cortina va costruito assolutamente perché è l’impianto iconico di queste Olimpiadi".
E dire che pochi mesi prima, nell’ottobre 2022, lo stesso Zaia aveva ventilato l’ipotesi Innsbruck, dove una pista da bob esiste già e soddisfa tutti i requisiti necessari per ospitare la rassegna a cinque cerchi. "Se saremmo disposti a ospitare le gare olimpiche di Cortina? Direi di sì, ma nessuno ce lo ha domandato", hanno spiegato i responsabili della struttura tirolese al "Venerdì".
Inoltre, Cristina Guarda, consigliere regionale dei Verdi, ha reso noto che il Comitato Olimpico Internazionale (CIO) ha sconsigliato la costruzione della nuova pista di Cortina: "In una lettera a Regione Veneto del gennaio 2021, il direttore generale del CIO raccomanda fermamente di non costruire la nuova pista da bob, ma di utilizzare quelle esistenti – ha detto l’esponente politica –. E questo sulla base di un documentatissimo dossier che dimostra l’assoluta insostenibilità economica di questi impianti di grande impatto ambientale".
E dire che pochi mesi prima, nell’ottobre 2022, lo stesso Zaia aveva ventilato l’ipotesi Innsbruck, dove una pista da bob esiste già e soddisfa tutti i requisiti necessari per ospitare la rassegna a cinque cerchi. "Se saremmo disposti a ospitare le gare olimpiche di Cortina? Direi di sì, ma nessuno ce lo ha domandato", hanno spiegato i responsabili della struttura tirolese al "Venerdì".
Inoltre, Cristina Guarda, consigliere regionale dei Verdi, ha reso noto che il Comitato Olimpico Internazionale (CIO) ha sconsigliato la costruzione della nuova pista di Cortina: "In una lettera a Regione Veneto del gennaio 2021, il direttore generale del CIO raccomanda fermamente di non costruire la nuova pista da bob, ma di utilizzare quelle esistenti – ha detto l’esponente politica –. E questo sulla base di un documentatissimo dossier che dimostra l’assoluta insostenibilità economica di questi impianti di grande impatto ambientale".
Fino a questo momento l’ordine di Coni e Regione Veneto di costruire l’impianto di Cortina per i Giochi 2026 ha impedito un confronto con gli austriaci: "Nessuno ci ha mai contattato", ha chiarito Matthias Schipflinger, responsabile dell’azienda pubblica che a Innsbruck, nel cuore del Tirolo, gestisce la pista da bob più prossima alle nevi di Cortina (poco più di due ore d’auto, ndr). "Nemmeno per programmare un eventuale piano B se la pista di Cortina non dovesse essere pronta in tempo".
La Fondazione Milano Cortina, guidata da Andrea Varnier, il 28 febbraio ha dichiarato però che Innsbruck non va bene perché "abbiamo scritto a chi gestisce la struttura ma non abbiamo avuto risposta". "Non ho ricevuto nessuna email da parte della Fondazione Milano Cortina", ha replicato Schipflinger al "Venerdì". Per poi lanciare un segnale d’apertura all’Italia: "Noi siamo qui, abbiamo una pista olimpica, se interessa a qualcuno siamo felici di parlarne".
La Fondazione Milano Cortina, guidata da Andrea Varnier, il 28 febbraio ha dichiarato però che Innsbruck non va bene perché "abbiamo scritto a chi gestisce la struttura ma non abbiamo avuto risposta". "Non ho ricevuto nessuna email da parte della Fondazione Milano Cortina", ha replicato Schipflinger al "Venerdì". Per poi lanciare un segnale d’apertura all’Italia: "Noi siamo qui, abbiamo una pista olimpica, se interessa a qualcuno siamo felici di parlarne".