Iniziare un dialogo per poter trovare un accordo e tornare a gareggiare. È questa l’intenzione delle federazioni di biathlon di Russia e Bielorussia, che hanno l’obiettivo di riprendere a parlare con l’IBU per discutere il ritorno dei propri atleti alle competizioni.
A parlarne è Viktor Maigurov, presidente di RBU, in una conferenza stampa che si è svolta ieri: «La situazione di ogni singola federazione dipende dalla territorialità dei propri membri. Per esempio, ci sono più asiatici nelle arte marziali, mentre abbiamo noi abbiamo più europei, statunitensi e britannici. Le loro posizioni sono chiare».
Il CIO ha raccomandato alle federazioni internazionali che per riammettere atleti di russia e bielorussia, questi dovranno farlo in uno stato neutrale, senza prendere parte a eventi di squadre e soprattutto non dovranno aver sostenuto la guerrà né fare parte di corpi militari. «Subito dopo la raccomandazione del CIO, l’IBU ha emesso il proprio comunicato nel quale ha dichiarato di non vedere alcun motivo per riconsiderare le proprie decisioni – ha ricordato Maigurov – dall’altra parte non passerà inosservato l’esempio di altre federazioni internazionali. La diplomazia che esiste ora sta sviluppando dei nuovi criteri, che sono ancora inaccettabili per noi, ma significa che qualcosa si sta muovendo.
Inizieremo quindi con un incontro in videoconferenza a maggio per proporre la considerazione di determinati criteri. Si, il CIO ha formulato delle raccomandazioni, ma ciò non rappresenta un dogma. Per altro questo dialogo verrà avviato da parte nostra»