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Sci di fondo

FIS, calendari internazionali e nazionali da rivedere se si vuole salvaguardare lo sci di fondo sulle Alpi

A Dobbiaco si è conclusa la stagione dello sci di fondo italiano. Un weekend che si è svolto tra mille difficoltà, nonostante il massimo impegno del comitato organizzatore Sport OK di Dobbiaco, che forte di esperienza e voglia di lavorare è riuscito comunque a permettere di far svolgere quattro giornate di gara, anche se purtroppo non è stato possibile disputare la gara di lunga distanza, forse la più sentita da tutti gli atleti che si stavano preparando a questo ultimo grande sforzo. Per molti giovani è stato anche uno shock in quanto rappresentava un’ultima opportunità di ottenere medaglie ai Campionati Italiani, decisive nella corsa agli arruolamenti. Beffati in particolare quegli Under 23 classe 2000, che si giocavano veramente un’occasione fondamentale prima di cambiare categoria, oppure quegli juniores del 2003 alle ultime gare per il proprio comitato.

Quanto accaduto, ovviamente, deve far ragionare e sicuramente pone quesiti su alcuni aspetti sui quali si sta già lavorando. È evidente che i calendari anche nazionali vanno rivisti, tenendo conto dei cambiamenti climatici e di un inverno sempre più breve. Nell’ultima stagione, dopo quanto accaduto nell’ultimo weekend, non si sono svolte in Italia gare di distanza superiore ai 20 km. Le colpe ovviamente partono dall’alto, da quella FIS che sembra ormai stabilire i calendari pensando ad accontentare soltanto tre nazioni: Norvegia, Svezia e Finlandia.

A caduta ovviamente, i paesi alpini ne escono fortemente penalizzati. Se la chiusura della stagione viene posticipata al 26 marzo, è inevitabile avere poi determinate problematiche per i Campionati Italiani, quando si disputano ad aprile. Anche perché un Campionato Assoluto così in ritardo inibisce molte località dal proporsi per ospitare l’evento, in quanto vi sono diverse problematiche con le strutture alberghiere, che in inverno tendono a terminare la stagione proprio a fine marzo, per poi ripartire in primavera. Oltre alle difficoltà legate alla neve, che di conseguenza aumentano i costi.
Sicuramente i cambiamenti climatici e gli inverni sempre più corti dovranno far modificare certe abitudini anche alla FISI e bisognerà rivedere i calendari nazionali, ma la FIS deve aiutare a renderlo possibile.
Servirebbero alcuni weekend di pausa nel corso della stagione per permettere lo svolgimento dei Campionati Nazionali. In Norvegia stessa, per esempio, si sono svolti in contemporanea alla tappa di Coppa del Mondo a Livigno, con la conseguenza che alcuni big, vedi Klæbo, hanno scelto di gareggiare in ambito internazionale e saltare i nazionali. Ciò dimostra che il calendario ingolfato crea difficoltà anche al Nord. Sicuramente, però, in casa norvegese non hanno problemi con la neve per dei Campionati Nazionali in aprile, a differenza di quanto accade in centro Europa. Se si vuole tutelare lo sci nordico e renderlo più internazionale, anziché racchiuso a una sola realtà chiamata Scandinavia, bisogna fare in modo che tutti abbiano l’opportunità anche di disputare i Campionati Nazionali Assoluti, in quanto, al di là dei titoli, è anche una bella occasione per i più giovani di vedere all’opera alcuni campioni della Coppa del Mondo.

Per valorizzare i Campionati Italiani, bisogna iniziare a ragionare sull’opportunità di disputare almeno le gare distance nazionali già durante l’inverno, calendario FIS permettendo. Pensate che quest’anno, si sono scelti gli atleti per skiathlon e 50 km dei Mondiali, senza aver mai disputato una gara con distanza più lunga di 20 km tra Coppa del Mondo, OPA Cup e Coppa Italia. Anche per i tecnici stessi, quindi, non è facile selezionare gli atleti. Argomento che va affrontato, anche perché si è assegnato un titolo mondiale nello skiathlon, gara che in stagione si è svolta soltanto in quella occasione.
Se i titoli nazionali continueranno ad essere assegnati in aprile, poi, bisognerà sempre più fare i conti con la neve e gareggiare in località ad alta quota che dovranno però avere anche le strutture ricettive pronte ad accogliere i tanti partecipanti, tutt’altro che scontato ad inizio aprile, senza dimenticare le spese organizzative spesso a perdere. Per questo motivo massimo rispetto e ringraziamento a Dobbiaco, che ancora una volta si è impegnata ad organizzare questo evento, nonostante le tante difficoltà
Problematiche che vanno presentate alla FIS per evitare che la stagione continui a chiudersi così tardi, perché anche le gare nazionali hanno un valore importante, come si è visto nel corso della stagione, nella quale atleti partiti dalla Coppa Italia (Nöckler, Daprà, Romano, Franchi, Monsorno, Pittin, per citarne solo alcuni, ndr) hanno poi ottenuto buonissimi risultati in campo internazionale. La FIS per prima deve aiutare a valorizzarle.

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