Non è facile chiamarsi Klæbo. La condanna del cognome colpisce periodicamente fratelli, sorelle, figli di campioni affermati a livello mondiale. Questa volta è toccato ad Ane Høsflot, sorella minore del fuoriclasse norvegese, autentico mattatore della stagione 2022-23. La fondista, delusa dai suoi risultati e forse messa in crisi dal confronto con il fratello, si è infatti ritirata a soli 20 anni.
«È stata una scelta difficile da fare, e in realtà ho passato l’intera stagione a cercare di capire la mia strada. Ma è arrivato il momento. La mononucleosi e la pandemia del Coronavirus mi sono costate molto, togliendomi energie e motivazioni. Il passaggio alle senior è ancora lontano. Chiamarsi Klæbo è stato più facile quando ho sentito di avere qualcosa da fare in pista», ha commentato la 20enne, che tra le junior norvegesi ha ottenuto due piazzamenti in top-10 e altri due tra le prime 20. Piazzamenti che poi non ha più ripetuto negli ultimi tre anni: un declino continuo, chiuso con il 130esimo posto nei campionati nazionali nella 5 km a classico dei campionati nazionali, un risultato che l’ha definitivamente convinta a mollare gli sci.
Il fratello Johannes ha voluto difendere Ane: «Penso che sia un peccato. Mi sarebbe piaciuto vederla sciare più a lungo, ma è stata sfortunata. Ha sciato poco, tra il Covid e altro, e questo toglie motivazioni. Capisco che portare il mio stesso cognome non sia stato così facile per lei, ma penso che l’abbia gestita bene. Ora penso che non veda l’ora di iniziare a studiare: se la fa felice, probabilmente è una scelta sensata. Spero che ora possa fare ciò che le piace».
«È stata una scelta difficile da fare, e in realtà ho passato l’intera stagione a cercare di capire la mia strada. Ma è arrivato il momento. La mononucleosi e la pandemia del Coronavirus mi sono costate molto, togliendomi energie e motivazioni. Il passaggio alle senior è ancora lontano. Chiamarsi Klæbo è stato più facile quando ho sentito di avere qualcosa da fare in pista», ha commentato la 20enne, che tra le junior norvegesi ha ottenuto due piazzamenti in top-10 e altri due tra le prime 20. Piazzamenti che poi non ha più ripetuto negli ultimi tre anni: un declino continuo, chiuso con il 130esimo posto nei campionati nazionali nella 5 km a classico dei campionati nazionali, un risultato che l’ha definitivamente convinta a mollare gli sci.
Il fratello Johannes ha voluto difendere Ane: «Penso che sia un peccato. Mi sarebbe piaciuto vederla sciare più a lungo, ma è stata sfortunata. Ha sciato poco, tra il Covid e altro, e questo toglie motivazioni. Capisco che portare il mio stesso cognome non sia stato così facile per lei, ma penso che l’abbia gestita bene. Ora penso che non veda l’ora di iniziare a studiare: se la fa felice, probabilmente è una scelta sensata. Spero che ora possa fare ciò che le piace».
