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Sci di Fondo – Illazioni che sanno di accuse dell’allenatore di Bolshunov su Klæbo: “Non è possibile migliorare così la resistenza aerobica senza perdere sulla velocità”

Mentre si sta discutendo del possibile ritorno dei russi alle competizioni, proprio dalla Russia arrivano illazioni che sanno quasi di accuse al nuovo vincitore della Coppa del Mondo, Johannes Klæbo. A farle è stato Yuri Borodavko, che intervistato da "Russian.rt" ha espresso alcuni dubbi sul campione norvegese.
Secondo l’allenatore russo, infatti, sarebbe impossibile migliorare tanto nelle distance come fatto dal fenomeno norvegese, ma allo stesso tempo non perdere nulla delle sue doti di velocità. Quindi Borodavko, in un’intervista in cui si parla delle eccezioni terapeutiche che permettono ad atleti con determinate problematiche fisiche di utilizzare anche farmaci che sarebbero vietati, ha affermato di voler sapere se Klæbo usufruisce di qualche eccezione terapeutica.
«Compaiono troppi permessi terapeutici, le cui informazioni sono accuratamente nascoste – ha affermato Borodavko nel corso dell’intervista, per poi aggiungere quando gli è stato chiesto se vorrebbe avere notizia di qualche atleta nello specifico – per esempio è impossibile, senza perdere le qualità dello sprint, aumentare notevolmente la resistenza aerobica. E qui (nel caso di questo atleta, ndr) sembra essere possibile. Almeno c’è un atleta nella squadra norvegese che, a questo proposito, sorprende: senza perdere proprio queste qualità, è cresciuto tanto sulla distanza. Se mi riferisco a Klæbo? Si, guardando altri atleti norvegesi, ad esempio lo stesso Eric Valnes, capisco che nessuno ha superato le leggi della fisiologia: Eric era un ottimo velocista, ma si è concentrato sulle gare a distanza e ha perso nettamente le sue qualità di sprint. Ma quando guardo Klæbo, sapendo come si è allenato, anche gli infortuni avuti, e vedo cosa fa sulla lunga distanza, ho serissimi dubbi che ciò sia possibile in termini di fisiologia. Da un lato, questo in una certa misura conferma le mie supposizioni secondo cui i permessi terapeutici hanno un effetto abbastanza forte sulle capacità funzionali di una persona e, di conseguenza, sul suo risultato, dall’altro è bello sapere che gli sciatori russi, senza un solo trattamento terapeutico eccezione, fai i conti con te stesso».
Parole che faranno discutere e mancano di rispetto a uno dei più grandi campioni nella storia dello sci di fondo. Leggendo, molto probabilmente, anche lo stesso Bolshunov non sarà felice. Norvegia e Russia dovrebbero iniziare a rendere questa rivalità soltanto sportiva, anziché lanciarsi frecciate di doping più o meno velate attraverso le interviste. Sicuramente Klæbo è troppo superiore per rispondere.

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