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Combinata Nordica – Johannes Lamparter e Gyda Westvold Hansen premiati come atleti dell’anno FIS 2023

Conclusa lo scorso weekend a Lahti la stagione 2022-23 della Combinata Nordica, è tempo di premi e celebrazioni in casa FIS con gli ormai classici "Fis Nordic Combined Awards" giunti alla loro ottava edizione. Come negli anni precedenti, una giuria composta da dieci giornalisti internazionali provenienti da Austria, Francia, Germania, Giappone, Italia, Norvegia, Spagna, Stati Uniti, Svezia, hanno espresso le loro preferenze dopo che il Race Director Lasse Ottesen aveva fornito loro le nominations accompagnate anche dal voto popolare che era possibile effettuare sul sito della FIS.
Rispettando il detto “ladies first” cominciamo l’elenco delle sette categorie in programma con il premio per atleta femminile dell’anno. Le nominate erano la tedesca Nathalie Armbruster, la giapponese Haruka Kasai, l’azzurra Annika Sieff e la cannibale Gyda Westwold Hansen. Con la totalità dei dieci giurati, il premio è andato alla giovane norvegese autrice di una stagione perfetta. La ventunenne di Dalsbygda in questa stagione ha vinto tutto ciò che si poteva vincere nella combinata nordica femminile. In Coppa del Mondo ha dominato in tutte e dieci le gare in programma alzando al cielo la sua seconda sfera di cristallo, aggiungendoci anche il trofeo di miglior saltatrice del circuito. Durante i Campionati del Mondo di Planica, il suo dominio non si è placato mettendosi al collo le due medaglie d’oro in programma per le ragazze, la prova individuale e con la Norvegia nella gara a squadre mista dal trampolino piccolo.
In campo maschile, nella stessa categoria principale, ha visto dopo quattro anni di dominio di Jarl Magnus Riiber un cambio della guardia che ha rispettato il risultato della overall di Coppa del Mondo. Dopo aver perso la generale lo scorso anno per soli ventuno punti nella gundersen finale di Schonach, in questo 2022-23, Johannes Lamparter, dopo un inizio stentato ha raggiunto il picco della forma da metà Dicembre fino a metà Febbraio periodo nel quale è sceso solo due volte giù dal podio, con due quarti posti, raccogliendo sette vittorie in tredici gare, ipotecando cosi la sua prima sfera di cristallo. “Jo” ha cosi ben sfruttato il periodo nel quale un virus che ha colpito a metà Gennaio lo scorso detentore della Coppa del Mondo  e togliendolo di fatto dalla lotta che vedeva il norvegese al comando dopo la pausa di Natale. Vittoria comunque piuttosto risicata quella di Lamparter fra i giurati, su un Riiber tornato al massimo della forma ai Mondiali di Planica dove ha monopolizzato il medagliere con quattro ori su quattro gare. Nel contempo con l’inizio della rassegna in Slovenia l’austriaco ha avuto un calo nella condizione, che è continuata nel mese di Marzo. Ma a quel punto il suo fieno in cascina era abbastanza per salvarsi da un ritorno di Oftebro in particolare.
Il ventunenne di Rum è così riuscito a riportare in Austria la sfera di cristallo ventidue anni dopo Felix Gottwald ed è il terzo austriaco ad imporsi nella overall finale considerando i due successi di Klaus Sulzenbacher nel 87-88 e 89-90. Le nomination proposte da Ottesen comprendevano anche il tedesco Julian Schmid ed il francese Matteo Baud.
Tornando alle ragazze il premio, espresso on line dal sito della FIS, per la miglior giovane dell’anno se l’è agevolmente aggiudicato la appena diciassettenne Nathalie Armbruster. La tedesca al suo primo vero anno nel circuito maggiore ha concluso la stagione con un bottino veramente importante se si condisera il dominio di Westvold Hansen. In Coppa del Mondo ha chiuso dietro la cugina di Johaug con sette podi in dieci gare. Nei Mondiali sloveni ha sempre terminato dietro Gyda sia nella prova individuale e sia nella mista. Doppio argento che la ragazza germanica ha bissato anche a Whistler nella rassegna riservata alle under 20. In questa categoria le altre nominate erano la novità polacca Joanna Kil e l’austriaca Annalena Slamik.
Più incerto invece il risultato espresso dai supporters della disciplina con salto e fondo nella stessa categoria ma al maschile. La vittoria finale è andata al giovane austriaco Stefan Rettenegger che di poco ha sopravanzato il giovane transalpino Matteo Baud. Stesse piccole differenze che si sono verificate anche nella stagione di Coppa del Mondo con il ragazzo di Schwarzach im Pongau che ha terminato dodicesimo nella generale con un solo punticino meglio del francese, A far pendere la scelta su Rettenegger i due bronzi ottenuti a Planica nelle due gare a squadre. Il terzo rookie in lizza era l’italiano Iacopo Bortolas medaglia d’oro a Whistler nei Mondiali Junior.
Quinta categoria che raggruppava i due sessi era quella di allenatore dell’anno, nel quale i due prescelti erano il francese Alexandre Villet e il Direttore Tecnico della Combinata Nordica italiana Ivo Pertile. La giuria di giornalisti specializzati ha scelto il tecnico francese Villet che in questa stagione ha avuto il merito di riportare la giovane squadra francese maschile sulle tracce che, dopo i passati ritiri della golden generation di Jason Lamy-Chappuis, Francois Braud, Lacroix e Lauherte, avevano fatto precipitare la Francia della Combinata Nordica nell’oscurità del panorama della disciplina.
In questa stagione il board della Combinata ha voluto premiare anche la giovane ceca Tereza Koldovska con lo sportmanship awards. Questa la motivazione da loro data: “Tereza è sempre positiva, amichevole e sorridente. Sempre pronta a tifare per le altre atlete e festeggiarle, anche quando i suoi risultati non sono buoni. Ha una posizione molto elevata all’interno della comunità degli atleti grazie al suo carattere e alla sincera gioia per gli altri. Nello sport agonistico i meriti di valorizzare i risultati degli altri senza gelosia sono rari.”
Chiude la carrellata di premi, l’onorificenza che ogni anno viene consegnata ad una personalità che ha dato lustro e forte contributo nel corso della carriera alla Combinata Nordica. Negli oscar del cinema sarebbe il premio alla carriera.  Il premiato di questa stagione è il tedesco Hermann Weinbuch monumento della combinata sia come atleta ed in seguito come allenatore del forte team tedesco. Primo tedesco a vincere la Coppa del Mondo nella stagione 1985-86, a cui nella sua lunga carriera vanno aggiunti tre ori ed un bronzo iridati, dal 1996 ha allenato la nazionale tedesca fino al 2011 dove dopo aver espresso la sua intenzione di chiudere come coach gli è stato creato il ruolo di capo allenatore sempre della combinata tedesca. Ha chiuso la carriera di coach dopo le Olimpiadi coreane ed in quella stagione gli è stato conferito l’award di miglior allenatore.

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