Johannes Høsflot Klæbo vince anche la sprint in classico di Lahti, collezionando il successo numero 20 in stagione, contando anche il titolo iridato di Planica: nessuno al maschile ha mai saputo fare altrettanto e prima di lui ci era riuscita solo la connazionale Therese Johaug. Domani il fenomeno di Trondheim potrà provare a fare 21 nella mass start, ancora in classico, che chiuderà l’inverno.
Klæbo ha dominato la scena in una finale quasi completamente norvegese, con il solo Calle Halfvarsson a dare una varianza cromatica e soprattutto a regalare il secondo posto alla Svezia, ulteriore gioia nella giornata che poco prima aveva proposto la coppa di specialità a Maja Dahlqvist.
Tanto Klæbo e tanta Norvegia in una sprint in cui il dominatore della stagione ha saputo stare sempre nel vivo dell’azione senza rischiare alcunché, con tante cadute ed incidenti che sono costate care a molti protagonisti, incluso l’altro svedese Edwin Anger, caduto (con la complicità del ceco Cerny) in semifinale e poi squalificato per il secondo cartellino giallo. Klæbo ha anche il talento di tenere i guai lontani da se stesso: e così nel finale è volato indisturbato verso l’ennesimo record, lasciando gli altri a duellare per i piazzamenti, con Halfvarsson a precedere Erik Valnes, Even Northug, Harald Amudsen e Sindre Skar.
Con Federico Pellegrino uscito in batteria dopo aver provato a farsi largo tra Klæbo, Cerny e Golberg (a sua volta out, 18° posto per Chicco), l’Italia si è aggrappata al trentino Simone Mocellini, bravo nel primo turno ad uscire indenne dall’ingorgo che nel celebre tornate in discesa di Lahti ha visto cadere i padroni di casa Anone e Moilanen per acciuffare il secondo posto accanto ad Amudsen. In semifinale il finanziere della Valsugana ha tentato di tenere testa al quartetto norvegese guidato da Valnes e Northug, ma il quinto posto finale ha visto svanire per soli tre centesimi la possibilità del ripescaggio, traguardo poi vanificato dalla squalifica maturata per una pattinata di troppo che ha concretizzato – proprio come per Anger – il secondo cartellino giallo.
Nella classifica di specialità, Klæbo è ovvio leader davanti a Lucas Chavanat con Even Northug che riesce nel sorpasso multiplo per il terzo posto, superando in un solo colpo Jouve, Anger e lo stesso Pellegrino, quarto.
La classifica ufficiale
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