A pochi giorni dalla prima, storica competizione di volo femminile che si è tenuta a Vikersund, in Norvegia, si ragiona ancora sull’opportunità di estendere ufficialmente questa specialità al settore femminile.
Mario Stecher, ex combinatista austriaco e ora direttore agonistico dell’ÖSV, ritiene che sia ancora prematuro per le donne avere degli appuntamenti fissi dai trampolini di volo. “Ho una mentalità aperta” ha dichiarato a NRK “Può funzionare, ma può anche essere molto pericoloso. Penso che sia troppo presto per tutte le donne, perché non credo che sia sicuro per ogni singola atleta. La sicurezza non vale solo per le peggiori, ma anche per le migliori. Possono anche cadere e per loro può essere ancora più brutto che per gli uomini. È qualcosa a cui dobbiamo pensare.”
Dunque per Stecher è una questione di sicurezza, che è influenzata in particolar modo, a suo dire, dalla velocità. Tuttavia, non sono dello stesso parere in Norvegia e ciò non è casuale: tra le varie nazioni, la nazionale scandinava è quella che più di tutte si batte da sempre per il raggiungimento della totale parità di genere nelle varie discipline sportive. Dopo il successo dell’evento di domenica, infatti, dalla Norvegia è arrivata alla FIS la richiesta ufficiale di continuare il percorso verso l’uguaglianza in tre step fondamentali. E a rispondere più aspramente a queste affermazioni provenienti dal fronte austriaco sono proprio i tre firmatari della domanda: Silje Opseth, Maren Lundby e Clas Brede Bråthen.
Silje Opseth, che ha concluso in seconda posizione la gara sul trampolino di volo di domenica scorsa, ritiene che i risultati del fine settimana andrebbero letti con più attenzione. “Non capisco. Nessuno ha rischiato di cadere nel weekend. E non siamo più pericolo di quanto non lo siano i ragazzi” ha dichiarato a NRK “ho guardato un po’ i dati, e sabato avevo una velocità inferiore in allenamento rispetto a quella che avevano i ragazzi in gara. Non riesco a capire cosa c’entri la velocità. Dovrebbero controllare meglio”.
“Vorrei che si rendessero conto che sbagliano. Abbiamo dimostrato che è così. E penso che con più salti andrà anche meglio.” conclude, stanca delle critiche verso il salto femminile.
Ad Opseth fa eco la sua compagna di squadra, Maren Lundby, che da sempre è paladina della parità di genere nello sport. “C’è poca differenza di velocità. E a quanto ho capito, anche se abbiamo una velocità di uscita leggermente superiore, gli uomini aumentano la velocità verso l’esterno durante il volo. Quindi non è certo che la velocità di atterraggio di Kraft, ad esempio, sia leggermente inferiore alla nostra. È anche molto più alta della nostra. Non so se sono d’accordo. Se potessimo smetterla di parlare di ragazze che non sono in grado di volare, sarebbe bello. Voglio parlare di qualcos’altro” ha detto Lundby sempre a NRK.
A dare manforte alle atlete accorre Clas Brede Bråthen, che risponde senza mezzi termini alle dichiarazioni di Stecher: “Sarebbe bello se parlassero di argomenti che possono anche documentare, e non solo fare affermazioni” ha dichiarato il direttore sportivo a NRK “Perché sono affermazioni che contraddicono ciò che dice la ricerca medica”
È certamente chiaro dunque che, per il salto femminile, la strada per la parità di genere è ancora lunga. In primavera, a stagione conclusa, si deciderà se il volo con gli sci potrà entrare o meno nel calendario femminile della prossima stagione. Bråthen spera che quello di Vikersund non sia stato un esperimento una tantum, una specie di spedizione sulla Luna. A tal proposito il direttore di gara Chika Yoshida afferma che, nonostante ci sia la necessità di sedersi e discutere della questione, si possa al contempo ritenere che il fine settimana a Vikersund abbia aperto le porte ad una gara di coppa del mondo di volo con gli sci per il futuro.
“Dobbiamo avere buone condizioni e un buon trampolino in modo da poter continuare a sviluppare il volo con gli sci per le donne, ma abbiamo potuto vedere in questo fine settimana che sta andando bene” ha ribadito Yoshida a NRK. Inoltre, bisogna valutare se si possa consentire l’accesso alla gara ad una lista di partenza più ampia rispetto alle 15 atlete che hanno preso il via nella finale del Torneo Raw Air. Infine, è importante continuare con lo sviluppo dell’attrezzatura per rendere le prestazioni ancora più sicure. “Una maggiore velocità porta a una maggiore velocità di atterraggio, ma l’angolo è leggermente diverso nel volo con gli sci nella fase di atterraggio. Discuteremo l’attrezzatura sia per le donne che per gli uomini. Tute più grandi danno meno velocità, ma poi la giuria non può valutare quanto lontano vola un atleta se c’è più vento del previsto. Quindi dobbiamo stare attenti.”
Salto con gli sci – Opseth e Lundby furiose contro gli scettici del volo femminile: “Abbiamo dimostrato che sbagliano”
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