Home > Notizie
Biathlon

Biathlon – Bjøntegaard annuncia l’addio e critica i dirigenti della Norvegia: “C’è troppa discrezionalità nelle selezioni, ciò fa perdere motivazioni agli atleti”

Erlend Bjøntegaard ha annunciato ieri il suo addio al biathlon. Un ritiro che non sorprende ed era ormai chiaro a tutti già dallo scorso febbraio, quando terminati gli Europei, nei quali aveva vinto una medaglia d’oro e un argento individuali, oltre a un oro nella staffetta mista, non si è più visto in stagione.
Un 2022/23 che Bjøntegaard aveva iniziato in Coppa del Mondo, pur non facendo più parte della squadra nazionale, in quanto aveva il pettorale per la tappa di Kontiolahti grazie alla vittoria dell’ultima edizione dell’IBU Cup. Un bel decimo posto nella sprint aveva subito fatto sorridere l’atleta norvegese, poi crollato però nella sprint quando era giunto 64°, non qualificandosi per la pursuit. In IBU Cup in Val Ridanna, però, Bjøntegaard aveva fatto piuttosto bene, riuscendo a salire anche sul podio. Quindi gli Europei e l’addio.
Nel suo post in cui ha annunciato il ritiro, il biatleta norvegese ha voluto ringraziare tutti: «La vita da biathleta e atleta di alto livello è ormai giunta al termine. Dall’esordio a Kongsberg, ho vissuto tredici anni anni in nazionale, di cui cinque nella squadra elite e l’ultimo anno da atleta impegnato a Fjordium. Ci sono state tante esperienze indimenticabili e ho conosciuto tante persone meravigliose in tutti questi anni. Vivere il mio sogno di biathleta, circondato da persone con una genuina passione per quello che fanno, è una delle cose che ho apprezzato di più. Tutta la mia vita è stata dedicata al biathlon, e quindi ci sono molte emozioni nel mio corpo quando ora sto ringraziando. Grazie a tutti coloro che mi hanno incoraggiato, partner e sponsor, compagni di squadra e colleghi, soprattutto la mia famiglia, la mia ragazza e i miei amici.
Ho ancora fame di nuove sfide, quindi in autunno tornerò a scuola per apprendere nuove conoscenze che, si spera, si trasformeranno in competenza. Non vedo l’ora di prendere una nuova direzione nella vita».

Nessuna spiegazione delle motivazioni del suo ritiro, almeno sul suo profilo social, perché in realtà Bjøntegaard rimanda al suo blog: «Sul blog, Harri e io abbiamo riassunto la stagione e spiegato perché ho perso la motivazione di impegnarmi ulteriormente nel biathlon. Pubblicherò anche alcuni articoli nelle prossime settimane in cui rifletto e parlo di ciò che ho imparato lungo la strada. Ancora una volta, grazie a tutti coloro che mi hanno seguito».
Siamo quindi andati sul suo blog, dove Bjøntegaard, attraverso gli articoli scritti da chi ne cura il blog è stato piuttosto critico nel confronti della nazionale norvegese e dei criteri con cui sono stati scelti gli atleti. Dopo aver scritto di Kontiolahti e del suo personale dispiacere a seguito della mancata qualificazione per la pursuit, si spiega che l’atleta ha perso motivazioni per ciò che è accaduto in seguito a quelle gare, dove non dimentichiamo che comunque Bjøntegaard arrivò decimo nell’individuale.
Nonostante nei criteri di selezione fosse scritto che il settimo uomo di Kontiolahti sarebbe stato inviato in IBU Cup, secondo quanto scritto nel blog, i dirigenti della nazionale volevano che Bjøntegaard scendesse in Coppa di Norvegia. «Ho dovuto informare io stesso la direzione su quanto scritto nei criteri di selezione – afferma l’atleta – quando mi volevano in Coppa di Norvegia anziché in IBU Cup, come si diceva nei criteri, anche con un piazzamento tra i primi 10, ho sentito che non ero più voluto».
Quindi l’evento successivo a fargli perdere motivazioni è legato alla mancata convocazione di Strømsheim in Coppa del Mondo per la tappa di Le Grand Bornand. Il giovane norvegese, infatti, aveva iniziato la sua stagione con tre vittorie e un secondo posto a Idre in IBU Cup. "L’obiettivo di Erlend era sempre quello di lottare per un posto nella squadra in vista del Mondiale – è scritto – ed era preparato per una dura lotta, ma ora qualificarsi per il Mondiale era impossibile, non importava quanto bene le cose sarebbero andate".
Lo stesso Bjøntegaard ha scritto: «Quando la Federazione non dà nemmeno la priorità per una convocazione in Coppa del Mondo ad atleti che sono in nazionale e giovani che vincono gare di IBU Cup, che opportunità potrò mai avere io sulla strada del ritorno».
Solo sette atleti hanno fatto parte della squadra di Coppa del Mondo fino al Mondiale di Oberhof, il settimo era proprio lo stesso Bjøntegaard a Kontiolahti. Insomma, secondo quanto scritto nel blog, ciò dimostrerebbe che le porte per la nazionale in vista del Mondiale erano già chiuse in partenza, al di là dei risultati ottenuti. «È qualcosa di cui la nazionale è davvero contenta?» si chiede l’ormai ex biatleta.
Nel blog le critiche si fanno quindi ancora più pesanti, nelle parole scritte da chi lo cura, ma che certamente riflettono il pensiero dell’atleta: "I criteri di selezione sono quelli a cui atleti, allenatori e dirigenti devono attenersi. Ciò significa che sai quali criteri devono essere soddisfatti per essere considerato per entrare nella squadra nazionale. Dovrebbero essere i risultati l’elemento più importante da valutare.
Le prestazioni e i risultati di Endre (Strømsheim, ndr) sono stati più che sufficienti per avere l’opportunità di essere convocato in Coppa del Mondo a Le Grand-Bornand. Quando non viene scelto, ci si basa sulla discrezione. A breve termine, si può difendere il fatto che Tarjei Bø sia stato portato a vantaggio di Endre. Gli atleti solidi e meritevoli hanno naturalmente alcuni vantaggi rispetto ad altri. Ma con un così grande calo di prestazioni per Tarjei, la media della classifica individuale raggiunge la ventisettesima piazza
dopo le prime due tappe della Coppa del Mondo (5 gare), credo che la squadra nazionale avrebbe dovuto dare la possibilità a un altro.
Questa scelta crea sfiducia e invia cattivi segnali ad atleti e allenatori. Ci deve essere un sano equilibrio tra atleti affermati che devono essere tenuti in punta di piedi e atleti più giovani che possono mettersi alla prova in Coppa del Mondo. La sensazione che le buone prestazioni non siano apprezzate può essere dannosa per la motivazione del singolo atleta, ma anche di atleti di livello simile. E cosa causa anche
alla motivazione per gli atleti della Coppa di Norvegia?
Nel dicembre 2021, hanno avuto una situazione simile con Johannes Dale. Johannes ha sottoperformato inizialmente nella stagione ed è stato inserito nella squadra dell’IBU Cup. Questo nonostante due medaglie individuali ai Mondiali di Pokljuka e il fatto di essere stato il numero cinque assoluto nella Coppa del Mondo della stagione precedente (2020/2021). È chiaro che l’uso della discrezione non è stato enfatizzato in questo caso, ma le prestazioni e i risultati sono stati decisivi. Come dovrebbe essere? Con un uso eccessivo della discrezionalità, il sistema diventa poco prevedibile e il percorso verso la nazionale poco chiaro, cosa che influisce sulla motivazione di allenatori e atleti"

Insomma in maniera nemmeno così velata si fa intendere che per Tarjei Bø e per Johannes Dale sono state utilizzate due valutazioni ben diverse.
Curiosamente, proprio Tarjei Bø ha scritto un bel messaggio a Bjøntegaard sotto al post in cui ha annunciato il suo ritiro.

Share:

Ti potrebbe interessare

Image
Image
Image