Sarà una giornata molto particolare quella che vivranno gli skiman e gli atleti stessi oggi a Tallin. Su decisione della FIS, infatti, la sprint in programma oggi in Estonia (qualificazione alle 16.00 e finali a partire dalle 18.30) sarà un test per far preparare gli sci a tutte le squadre con gli stessi prodotti, marcati Swix, cosa che probabilmente non farà piacere alle altre aziende, per fare in modo che tutte le squadre si trovino nelle stesse condizioni.
Almeno questo sarebbe nelle idee iniziali della FIS. Ma sarà davvero così?
Lo skiman azzurro Francois Ronc Cella, da tanti anni nello staff tecnico italiano, ha spiegato a Fondo Italia come si sta svolgendo questa giornata, sicuramente molto diversa per i tecnici, dandoci anche la sua visione delle cose, che non sembra essere la stessa della FIS.
«Per noi sarà una giornata completamente diversa – ha affermato lo skiman valdostano del CS Esercito a Fondo Italia – la nostra routine sarà totalmente rivista, cambierà tutto. Lunedì ci siamo trovati tutti nello stesso tendone, con tanti banchetti messi uno accanto all’altro, praticamente senza fare nulla. Abbiamo solo preparato gli sci (spazzolatura e raschiatura, ndr), ovviamente senza alcuna lavorazione con prodotti. Li abbiamo quindi consegnati agli atleti che li hanno testati selezionandone due paia, che abbiamo dovuto consegnare all’organizzazione. Oggi, invece, prepariamo questi due sci con i prodotti che loro ci indicheranno, ci daranno anche le spazzole e tutti i materiali per lavorare».
Una decisione che a Ronc Cella non entusiasma: «È una situazione molto particolare, che a noi non piace perché toglie di fatto quello che è il nostro lavoro, ciò che ci piace e siamo qui a fare».
Secondo il giovane ma espertissimo e vincente skiman azzurro avere tutti gli sci identici non cambierà i valori in campo: «Il gap tra grandi e piccoli nazioni non è dovuto a materiali. Vero, la Norvegia domina in campo maschile, ma non è così tra le donne, dove c’è la Svezia. Al contrario gli svedesi al maschile non dominano come al femminile. Insomma, non fanno la differenza per i materiali. Abbiamo anche delle piccole realtà come gli Stati Uniti, che sono campioni del mondo con Diggins, l’Italia che è vice campione mondiale nella team sprint, la Germania che è vice campione nella staffetta femminile e bronzo nella maschile, tutte le nazioni eccellono dove hanno atleti forti, non per i materiali.
Poi, lo sappiamo, in certi giorni i materiali fanno la differenza, qualcuno è superiore rispetto agli altri, ma è anche il bello di questo sport e credo faccia ormai parte di esso.
Secondo me, togliere questo aspetto non è la strada giusta, non è certo questo il modo per rilanciare lo sci di fondo».
Secondo Ronc Cella, in realtà, le condizioni oggi non saranno pari per tutti. Anzi, molto probabilmente, con sci non lavorati, vi sarà ancora più differenza tra uno sci e l’altro, con vantaggio per gli atleti che hanno delle sacche più complete rispetto ad altri e allo stesso tempo c’è un’incognita sulle reazioni che le stesse marche di sci potranno avere: «Certo che cambia, perché gli sci fluorurati si livellano di più, quindi ci sarà ancora più differenza tra uno sci e l’altro. Ci sarà anche da valutare l’aspetto legato alle varie solette, tutte additivate in modi diversi e che di conseguenza reagiranno in maniera altrettanto diversa all’assenza di fluoro. Per alcune ditte di sci probabilmente ci saranno delle differenze».
Insomma, sicuramente la curiosità di vedere cosa accadrà è tanta. Certo colpisce che l’esperimento venga fatto in una gara che assegnerà regolari punti di Coppa del Mondo. È come se in un campionato di calcio si scegliesse una giornata per testare nuove regole arbitrali, assegnando comunque i punti.