Diciannove vittorie, mai già dal podio nell’intera stagione di Coppa del Mondo con l’eccezione della gara inaugurale e delle due gare saltate ad Östersund per via del Covid-19: anche l’atto conclusivo della mass start di Holmenkollen ha visto trionfare Johannes Thingnes Bø (1-0-0-1), padrone indiscusso e incontrastato dell’intero inverno, con numeri da record assoluti raccolti a profusione. L’intero trittico di Oslo è stato suo, dalla sprint alla mass start passando per l’inseguimento.
Anche nella nebbia che oggi ha avvolto la collina che copre le spalle alla capitale norvegese Johannes Bø non ha lasciato spazio alla concorrenza, vincendo con margine sul sempre più sorprendente Nikas Hartweg: lo svizzero dopo il passaggio a vuoto parziale della tappa svedese è tornato un metronomo di altissimo livello e potenziale e grazie allo zero al tiro (il terzo consecutivo nel week-end) ha costruito un secondo posto che complice la giornata difficile di Tommaso Giacomel (1-1-2-1, ventunesimo) gli ha consegnato il titolo di miglior under 25 della stagione, sfilando al primierotto il pettorale blu proprio nell’ultimo giorno della stagione, dopo averlo ceduto la scorsa settimana.
Sul terzo gradino del podio di giornata, ecco Vetle Christiansen (0-0-0-0) che nel giro conclusivo si è goduto il successo nella classifica di specialità e ha visto avvicinarsi alle sue spalle Quentin Fillon Maillet (0-1-0-0), Sturla Lægreid (0-1-0-0) ed un falloso Martin Ponsiluoma (1-2-1-0) che completano così la top6.
Cala così il sipario su una stagione trasformata in monologo, a meno di condizioni di giornata come avvenuto ad Annecy o per la stanchezza di fine mondiale: ha sparato col 90% di precisione, è stato di una superiorità al limite dell’imbarazzante sugli sci ed ora è lanciato verso il trono di GOAT del biathlon.
All’ennesima giornata di gloria di JTB fa da contraltare la palpabile delusione di Tommaso Giacomel: in questa nebbiosa domenica norvegese il sogno di chiudere la stagione con la pesante soddisfazione di conquistare il titolo under 25 si è infranto contro gli errori di giornata, cinque. Hartweg ha dimostrato di sapersi giocare al meglio le proprie carte nel momento del bisogno, mentre il trentino ha pagato l’altalenarsi delle prestazioni. Eccellente in gennaio, buono in marzo, più in difficoltà a febbraio e nella parte iniziale della stagione. Ma alla vigilia dell’inverno, ipotizzare di duellare fino all’ultimo atto di Holmenkollen per il pettorale blu era fuori da ogni discussione. Di questo bisogna prenderne atto.
La classifica della gara: