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Sci di fondo

Sci di fondo – Il bilancio mondiale di Cristina Pittin: “È motivante vedere i progressi che ho fatto”

PLANICA – È arrivata alla fine del Mondiale che può essere orgogliosa di sé stessa Cristina Pittin. La friulana del Centro Sportivo Esercito è andata oltre le aspettative, chiudendo 15ª la sprint a classico, 18ª lo skiathlon e 24ª la 30 km a classico, alla quale non sapeva nemmeno se prendere parte.
Risultati che confermano una crescita che in parte si era già vista nel corso della stagione, anche se oggi Pittin sembra diversa e più convinta nei propri mezzi, non subisce le gare ma le affronta con maggiore consapevolezza.

«Due settimane fa nemmeno avrei provato a mettermi nel gruppo di testa all’inizio – ammette Pittin a Fondo Italia dopo la 30 km – oggi ho voluto farlo pur sapendo che non sarei riuscita a tenerlo fino alla fine. Ci ho provato fino a quando non hanno aumentato di molto il ritmo. È sempre bello rimanere lì davanti
Sono stata contenta di essere lì nella prima parte di gara, poi ho saggiamente deciso di restare con Ribom e Gimmler, con le quali ci siamo date più volte il cambio. Era un buon ritmo da 30 km, le altre andavano troppo forte. Poi nell’ultimo giro sono rimasta da sola. Forse avrei dovuto cambiare gli
sci, invece così mi sono staccata prima della discesa e ho fatto tutto il resto della gara da sola. Alla fine sono contenta, alla vigilia non sapevo se partire o no a causa delle mie problematiche alla caviglia. Nella parte finale la sentivo un po’ ma ormai non potevo certo fermarmi dopo tutta la fatica che avevo fatto prima (ride, ndr)».

Sicuramente i passi avanti sono evidenti rispetto alla passata stagione, se si considera la prestazione di Oslo: «A distanza di un anno posso dire che oggi è un’altra Cristina. Aggiungo un per fortuna, perché altrimenti ora sarei ancora lì a girare (ride, ndr). Sicuramente vedere questi progressi mi dà fiducia e tante motivazioni per tornare ad allenarmi e fare sempre meglio».

Passi avanti che Pittin sta facendo nonostante la caviglia, infortunatasi due anni fa, non sia ancora al cento per cento: «Spero che la caviglia migliori ancora un po’. Avrò una visita proprio il 10 per vedere quanti sono i margini di miglioramento o se devo continuare a tenermela così. A quel punto dovrei cercare delle soluzioni alternative, come rinforzare le braccia se non riesco a spingere tanto con le gambe. Devo un po’ vedere e valutare cosa fare. Certamente due anni fa non era stato facile fermarsi e restare a lungo sul divano mentre le altre gareggiavano. Però chissà, magari alla fine ha fatto bene anche quell’anno di pausa, non si sa. Sicuramente un anno fuori dalle gare perdi ritmo, ma alla fine credo di non averlo subito così tanto».

Il bilancio del Mondiale è ovviamente positivo: «Sono soddisfatta. Credo sia arrivata la forma proprio nel momento fondamentale della stagione. Sono contenta e cercherò di fare bene anche le ultime gare.
A proposito, vorrei ringraziare il mio allenatore,
Renato Pasini, con cui mi sono allenata tutta l’estate, Markus Cramer che ci ha guidate qui, tutto lo staff dell’Italia, gli skiman, i fisioterapisti, il fisioterapista che si occupa di me a casa, la mia famiglia, il Centro Sportivo Esercito e il mio sponsor “D’Agaro Costruzioni”. Ah, le tengo per ultime perché ci tengo. Dico grazie a tutte le mie compagne di squadra, coloro che erano qui e soprattutto le altre che non erano presenti, alle quali mando un abbraccio».

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