PLANICA – Astrid Øyre Slind è quasi incredula nell’indossare il pettorale di campionessa del mondo. A 35 anni, la fondista norvegese, con alle spalle una carriera di alto livello nelle lunghe distanze, ha vinto il titolo mondiale nella staffetta femminile. Un risultato sorprendente.
«A inizio stagione nessuno avrebbe immaginato che la Norvegia potesse vincere questo oro, forse nemmeno io, ma a volte i miracoli accadono. Sapevamo di essere una squadra forte e credevamo l’una nell’altra, inoltre ci divertiamo nel gareggiare e questo credo che sia la chiave per il successo. Siamo quattro atlete competitive, non dipendiamo da due grandi stelle, ma siamo tutte su un buon livello e ciò probabilmente ha anche aiutato lo spirito di squadra.
Vincere l’oro mondiale l’anno successivo ai ritiri di Johaug e Falla è un risultato enorme».
Al suo primo Mondiale a 35 anni, Slind ha già portato a casa due medaglie: «Personalmente, io non avrei nemmeno mai immaginato di essere in squadra, non ero nemmeno mai stata vicina al partecipare a un Mondiale e oggi sono campionessa del mondo. È qualcosa difficile da realizzare, ma ce la gustiamo fino in fondo oggi.
Gareggerò anche nella 30 km, che probabilmente oggi è la distanza più adatta a me. Vedremo, sono davvero felice di come sta andando questo Mondiale e prenderò la 30 km come un bonus. Cercherò di competere per vincere».
Ma non finisce qui, perché sabato Slind raggiungerà la Svezia per presentarsi sulla linea di partenza della Vasaloppet, della quale è campionessa in carica. «Certo che parto. Sono un’atleta da lunghe distanze, quindi non voglio perdermi la Vasaloppet. Andrò a provare e ovviamente sarebbe un grande bonus se potessi lottare per le posizioni di vertice, perché probabilmente ci arriverò piuttosto stanca. Ma credo che funzionerà. Sarà bellissimo arrivarci da campionessa del mondo».