Non ha brillato nella gara sprint disputata sui 7,5 chilometri innevati del circuito di Canmore, in Canada, la leader della classifica di IBU Cup Tilda Johansson. La svedese, reduce da un Covid beffardo, che le ha negato l’opportunità di prendere parte ai Mondiali di biathlon di Oberhof al posto di Elvira Öberg, aveva già messo le mani avanti prima di stringere gli sci ai piedi e impugnare la carabina.
Su Instagram, infatti, prima di sfidare le avversarie aveva scritto: "Il mio corpo sta ancora lottando ed è molto debole. Sto vivendo un momento difficile. Non sono me stessa e questo è incredibilmente frustrante".
La graduatoria della sprint l’ha vista classificarsi trentaduesima, con un solo errore al poligono, ma con un ritardo di 2’46" dalla vincitrice di giornata, la norvegese Maren Kirkeeide (peraltro nemmeno lei arrivata al traguardo con il poligono immacolato, ndr).
Su Instagram, infatti, prima di sfidare le avversarie aveva scritto: "Il mio corpo sta ancora lottando ed è molto debole. Sto vivendo un momento difficile. Non sono me stessa e questo è incredibilmente frustrante".
La graduatoria della sprint l’ha vista classificarsi trentaduesima, con un solo errore al poligono, ma con un ritardo di 2’46" dalla vincitrice di giornata, la norvegese Maren Kirkeeide (peraltro nemmeno lei arrivata al traguardo con il poligono immacolato, ndr).
"Ora come ora non ho molta speranza dentro di me – ha proseguito, sfiduciata, Tilda Johansson –. Tuttavia, farò tutto il possibile per dare al mio corpo ciò di cui ha bisogno. Voglio credere che sia possibile rimettermi in forma al più presto".