PLANICA – La Svezia dello sci di fondo ha servito un poker mondiale che dice tutto della sua superiorità, almeno al femminile. A comandare il trenino di svedesi nella sprint di ieri è stata Jonna Sundling, che così come il suo corrispettivo maschile Johannes Klæbo ha confermato la medaglia d’oro della specialità ai Mondiali e ai Giochi olimpici.
Sundling, che in semifinale ha sofferto e si è qualificata solo come lucky loser, ha commentato così la sua gara: «Mi sono divertita! Sono felice della mia prestazione e di quella delle altre compagne. È difficile da battere questo poker! Sono davvero orgogliosa di essere riuscita a ritrovare la strada giusta dopo qualche gara saltata a inizio stagione. Essere qui vale ancora di più dopo quello che ho passato», queste le parole riportate da Expressen, in cui Sundling si riferisce ai problemi fisici che le hanno precluso gli appuntamenti di Kuusamo, Lillehammer, Beitostølen, Davos e Tour de Ski.
Mai una nazionale aveva monopolizzato il podio di una sprint femminile ai Mondiali. La Svezia è riuscita a fare ancora meglio, con la sola Johanna Hagström fuori dalla finale, ma comunque decima. L’argento di Emma Ribom, il bronzo di Maja Dahlqvist e il quarto posto di Linn Svahn non saranno l’oro ma contribuiscono a un risultato storico di cui tutta la Svezia va orgogliosa: «È fantastico e grandioso. Ho molte emozioni in questo momento. Il secondo posto significa molto per me. Questo giorno è stato cerchiato nel calendario per molto tempo, è davvero bello ottenere questo risultato quando tutto è più importante», queste le parole di Ribom.
«Sono davvero felice! Il sapore di questo risultato è davvero buono. È stato il massimo che potessimo ottenere. È davvero importante per noi», ha aggiunto Dahlqvist, che poi ha fatto i complimenti a Sundling: «È imbattibile negli ultimi tre-quattro anni. È davvero impressionante».
Sundling, che in semifinale ha sofferto e si è qualificata solo come lucky loser, ha commentato così la sua gara: «Mi sono divertita! Sono felice della mia prestazione e di quella delle altre compagne. È difficile da battere questo poker! Sono davvero orgogliosa di essere riuscita a ritrovare la strada giusta dopo qualche gara saltata a inizio stagione. Essere qui vale ancora di più dopo quello che ho passato», queste le parole riportate da Expressen, in cui Sundling si riferisce ai problemi fisici che le hanno precluso gli appuntamenti di Kuusamo, Lillehammer, Beitostølen, Davos e Tour de Ski.
Mai una nazionale aveva monopolizzato il podio di una sprint femminile ai Mondiali. La Svezia è riuscita a fare ancora meglio, con la sola Johanna Hagström fuori dalla finale, ma comunque decima. L’argento di Emma Ribom, il bronzo di Maja Dahlqvist e il quarto posto di Linn Svahn non saranno l’oro ma contribuiscono a un risultato storico di cui tutta la Svezia va orgogliosa: «È fantastico e grandioso. Ho molte emozioni in questo momento. Il secondo posto significa molto per me. Questo giorno è stato cerchiato nel calendario per molto tempo, è davvero bello ottenere questo risultato quando tutto è più importante», queste le parole di Ribom.
«Sono davvero felice! Il sapore di questo risultato è davvero buono. È stato il massimo che potessimo ottenere. È davvero importante per noi», ha aggiunto Dahlqvist, che poi ha fatto i complimenti a Sundling: «È imbattibile negli ultimi tre-quattro anni. È davvero impressionante».