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Sci di fondo

Sci di Fondo – Federico Pellegrino: “Soffriamo questa neve, ma la soluzione c’è: ad aprile, laddove possibile, bisogna che tutti continuino a sciare anziché prendere la bici”

PLANICA – Ha il volto determinato e sereno Federico Pellegrino, consapevole già alla vigilia delle difficoltà che avrebbe trovato su questo tipo di neve, e con lo sguardo già rivolto alla team sprint di domenica, gara sicuramente più importante per l’Italia in questo Mondiale.
Il valdostano delle Fiamme Oro è però anche chiaro come sempre, al termine della gara ha voluto lanciare anche diversi messaggi importanti allo sci di fondo italiano, che anziché piangersi addosso pensando alle difficoltà che storicamente ha sulla neve bagnata primaverile, dovrebbe cercare di migliorare e allenarsi anche nel periodo primaverile.

«Ho cercato di stare nelle posizioni di testa – afferma l’azzurro fermandosi in mixed zone da Fondo Italia, dopo l’eliminazione nei quarti di finale della sprint iridata vinta da Klæboho approfittato anche dell’intoppo avuto da Jouve in salita per portarmi avanti, ho cercato di sciare il più economico possibile fino all’ultima parte per poi avere le energie per provare eventualmente a sprintare per il passaggio del turno. Così non è stato. Accetto il mio limite, pur dovendo sottolinearlo tante volte negli ultimi anni, ma continuo a lavorare in questa direzione. So che devo migliorare su questo tipo di neve, nella scivolata spinta a maggior ragione. Non sono riuscito a continuare quel bel filotto che andava avanti dal 2011 di essere sempre almeno in semifinale nella sprint iridata. D’altra parte è tutta la mia carriera che va avanti così, accetto i miei limiti, i miei punti deboli e quelli di forza, ed è il modo che ho per continuare a spronarmi, a migliorarmi sempre di più. La sprint di oggi era bella tecnica e abbastanza dura, non scontata, con molti colpi di scena. Era una sprint primaverile ed io su questo tipo di neve ho sempre fatto fatica, sapendolo ci ho sempre lavorato ma non sono ancora riuscito ad arrivare al livello dei migliori».

Pellegrino lancia quindi un messaggio a tutto il movimento italiano, che da sempre soffre in queste condizioni. «Per risolvere i problemi che storicamente abbiamo in queste condizioni, basterebbe che tutti gli allenatori delle squadre nazionali, dei corpi militari, dei comitati e degli sci club, quando arriva fine marzo, anziché dare per primi il cattivo esempio tirando fuori la bici e andando a pedalare oppure a correre, pensando ai ritmi della corsa e i watt della bici, continuassero invece a tirare fuori di sci, andare a fare un po’ di pressione ai centri fondo per continuare, laddove possibile vista la situazione climatica, a far battere la neve e sciare soprattutto i bambini, i ragazzi e a maggior ragione i professionisti, per provare, non dico a colmare il gap con i nordici, che possono sciare anche in estate, ma almeno a cercare di migliorare noi stessi su questo tipo di condizione. Ora in classico è una cosa e in skating un’altra, vedremo quindi se domenica sarà ancora così».

L’azzurro, che pensa già alla team sprint di domenica, è però soddisfatto della prova di squadra. «Ho visto un ottimo Defa fin dalla qualifica, ma come lui anche Moce si è comportato molto bene. Devo ancora parlare con Davide (Graz, ndr), perché nell’allenamento pre gara di ieri andava veramente forte. Non ricordo quante volte abbiamo piazzato tre atleti nei diciotto in una sprint a classico con queste condizioni di neve. Ciò significa che abbiamo degli elementi abbastanza resistenti e veloci.
In più tre ragazze si sono qualificate, una cosa non da poco, visto che tra loro ci sono due junior. Qualcosa c’è, ma io sono quello che finite le gare, prima di piangermi addosso, anche perché non ho il tempo di farlo, pensa subito a come poter lavorare e migliorare, come ho detto prima, sicuramente alla base».

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