Il biatleta Dmytro Pidruchnyi, l’anno scorso, ha combattuto per tre mesi in qualità di soldato per la sua Ucraina nella città natale di Ternopil, ubicata nella porzione ovest del Paese. Ai microfoni di "SVT Sport" il giovane ha raccontato quanto sia stata terribile quell’esperienza: "La mia missione era quella di proteggere la base militare e la città sin dal primo giorno di guerra contro la Russia".
Quel periodo "è stato molto difficile. Era completamente diverso dalla vita di tutti i giorni. Avevo orari, doveri e responsabilità completamente diversi e c’erano continue minacce di attacchi missilistici e attacchi aerei. Ogni dì era diverso dall’altro. Era molto complicato vivere in quel modo".
Anche per questo, oggi, Dmytro Pidruchnyi è dell’opinione che nessun atleta russo o bielorusso dovrebbe essere autorizzato a competere fino a quando tutte le truppe di Putin non avranno abbandonato il suolo ucraino e il Paese non sarà stato risarcito finanziariamente per la devastazione. "Non riesco a immaginare che, mentre gli ucraini muoiono, russi e bielorussi siano autorizzati a competere", ha commentato.
Per poi aggiungere: "Siamo molto felici che Sebastian Samuelsson, come altri biatleti e sciatori di fondo svedesi, abbia condannato pubblicamente le aggressioni russe e continui a sostenere la bontà della sospensione imposta agli sportivi russi e bielorussi".
Infine, Dmytro Pidruchnyi ha ammesso candidamente: "Qualora venissero riammessi, io, ma penso di poter parlare a nome dell’intera squadra ucraina, boicotteremmo tutte le competizioni a cui prenderebbero parte. Inoltre, non vorrei mai competere sulla stessa pista con chi ha sostenuto l’invasione militare dell’Ucraina e l’uccisione di civili".
Infine, Dmytro Pidruchnyi ha ammesso candidamente: "Qualora venissero riammessi, io, ma penso di poter parlare a nome dell’intera squadra ucraina, boicotteremmo tutte le competizioni a cui prenderebbero parte. Inoltre, non vorrei mai competere sulla stessa pista con chi ha sostenuto l’invasione militare dell’Ucraina e l’uccisione di civili".