Se al maschile il protagonista dei Mondiali di Oberhof è stato Johannes Bø, tra le ragazze c’è stata molta più dispersione. Certo, una prima inter pares c’è, ed è Hanna Öberg, l’unica a vincere due ori in singolo.
Dopo il successo nella individuale, la svedese si è ripetuta nella mass start che ha chiuso la rassegna iridata tedesca, grazie alla maggior velocità all’ultimo poligono rispetto a Ingrid Tandrevold e ai contestuali errori di Julia Simon e Anaïs Chevalier-Bouchet al tiro.
Sangue freddo e rapidità: così la maggiore delle sorelle svedesi ha costruito quel margine decisivo di 4"8 su Tandrevold che le ha consegnato un altro oro. Ecco le sue parole in conferenza stampa: «L’ultimo giro è stato davvero molto duro. Avevo qualche secondo di margine dopo l’ultimo poligono, dunque da quel momento in poi dipendeva solo dalla mia velocità sugli sci. Mi sono sentita davvero braccata da Ingrid e Julia e sono davvero felice di essere riuscita a tagliare il traguardo per prima. Ho realmente sentito il tifo e questi risultati significano molto per me. Ho capito che mi mancava un po’ di felicità nel gareggiare e nel fare biathlon da forse un anno e mezzo, due anni. E ora che è tornata, sento davvero cosa mi mancava. Questa sensazione significa quasi più delle medaglie (quattro in totale, nda), mi sono davvero divertita e sono molto felice di essere riuscita a godermi questi Mondiali».
Dopo il successo nella individuale, la svedese si è ripetuta nella mass start che ha chiuso la rassegna iridata tedesca, grazie alla maggior velocità all’ultimo poligono rispetto a Ingrid Tandrevold e ai contestuali errori di Julia Simon e Anaïs Chevalier-Bouchet al tiro.
Sangue freddo e rapidità: così la maggiore delle sorelle svedesi ha costruito quel margine decisivo di 4"8 su Tandrevold che le ha consegnato un altro oro. Ecco le sue parole in conferenza stampa: «L’ultimo giro è stato davvero molto duro. Avevo qualche secondo di margine dopo l’ultimo poligono, dunque da quel momento in poi dipendeva solo dalla mia velocità sugli sci. Mi sono sentita davvero braccata da Ingrid e Julia e sono davvero felice di essere riuscita a tagliare il traguardo per prima. Ho realmente sentito il tifo e questi risultati significano molto per me. Ho capito che mi mancava un po’ di felicità nel gareggiare e nel fare biathlon da forse un anno e mezzo, due anni. E ora che è tornata, sento davvero cosa mi mancava. Questa sensazione significa quasi più delle medaglie (quattro in totale, nda), mi sono davvero divertita e sono molto felice di essere riuscita a godermi questi Mondiali».
