È giustamente soddisfatto Alex Inderst quando lo incontriamo fuori dall’area riservata agli ski room. L’Italia ha appena vinto la sua terza medaglia al Mondiale di Oberhof, grazie al terzo posto nella single mixed relay ottenuto da Lisa Vittozzi e Tommaso Giacomel, dopo aver lottato fino all’ultimo poligono addirittura per la vittoria.
Il suo volto è ben diverso da quello post pursuit, quando l’Italia aveva vissuto la giornata più complicata del suo Mondiale e vi erano dubbi anche sulle condizioni di Vittozzi in vista delle gare successive.
Ma questo è il biathlon, in pochi giorni la situazione può ribaltarsi con grande facilità.
«Certamente sono più che soddisfatto – sono le prime parole di Inderst a Fondo Italia – questo è il biathlon, dopo sprint e inseguimento eravamo forse giù di morale, però abbiamo poi avuto l’ennesima dimostrazione che nel biathlon può succedere di tutto, non bisogna mai mollare ma provarci fino alla fine. E così dopo quella gara, sono arrivate delle belle prestazioni. Oggi fin dall’inizio eravamo messi bene, in questa gara devi sparare nel modo migliore possibile. Lisa e Tommaso sono stati veramente bravi perché oggi non era facile al poligono a causa del vento. Sono stati bravi a interpretare bene le condizioni, così siamo sempre stati in gara per le medaglie e la vittoria.
Alla fine sono arrivati i due giri di penalità, ma può succedere, quando le condizioni sono queste. Tommaso ci ha detto che il vento spostava un po’ la sua carabina. Quando poi se lì contro Johannes Bø che ti molla una serie del genere, non è così facile. Queste cose ci fanno imparare bene per il futuro e siamo soddisfatti».
Ci sono state critiche per la scelta della Francia di non schierare Simon, dando quasi l’impressione di aver snobbato la gara: «Per me non è assolutamente così – risponde Inderst – Jeanmonnot è molto adatta a questo format per quelle che sono le sue caratteristiche al poligono. Come tutti, hanno messo gli atleti migliori per questo format, che non devono per forza essere i più forti della squadra. Quindi sicuramente la Francia ha schierato gli atleti che riteneva più adatti. Al Mondiale si schierano sempre i migliori atleti».
A rendere fiero Inderst è la consapevolezza che fin qui i risultati positivi sono arrivati da diversi atleti, anche da chi è rimasto giù dal podio: «Quello che ci fa veramente piacere è vedere che tutto il movimento sta crescendo. Il fatto che lo stiano facendo soprattutto i giovani è per noi fondamentale. Era arrivato il momento che facessero quel passo in più, perché è bello ottenere le medaglie giovanili, ma poi è quando si arriva qui che bisogna fare risultato. Era importante farli crescere, qualcosa si sta muovendo e siamo felici».
Scherzando, Jonne Kähkönen, allenatore di tiro della squadra femminile, ci aveva raccontato ieri di come avesse detto a Inderst, già prima dell’individuale di mercoledì, di volerlo mettere in difficoltà nelle scelte per la staffetta femminile. Ovviamente, la gara ha visto le cinque azzurre nelle prime ventotto posizioni. «Effettivamente Jonne aveva ragione – ride Inderst – ma è una bella cosa. Ciò significa che abbiamo cinque atlete tra le quali non è facile scegliere. Le ragazze hanno fatto una super gara, chiudendo cinque nelle trenta. Chiaramente non sarà semplice arrivare a una decisione sulle quattro per la staffetta. Faremo le nostre valutazioni, analizzando al meglio tutte le gare fatte qui e dopo andremo col quartetto che riteniamo migliore».