È stata una giornata molto positiva per la nazionale femminile di biathlon, nonostante un gruppo dalla media d’età piuttosto bassa. È arrivato lo splendido podio di Lisa Vittozzi, giunta terza dopo aver anche sfiorato la vittoria, ma anche un incredibile quarto posto di Samuela Comola che proprio nell’individuale iridata ha saputo tirare fuori la migliore gara della sua carriera. Wierer si è fermata ai tre errori sull’ultimo poligono, dopo aver lottato per il podio fino alla fine, mentre Hannah Auchentaller ha concluso in una bellissima 22ª posizione e Rebecca Passler 28ª.
Notizie splendide per il gruppo femminile che dalla scorsa primavera, sotto la supervisione dell’allenatore responsabile Alex Inderst, ha lavorato sotto la guida di Jonne Kähkönen ed Edoardo Mezzaro per quanto riguarda il tiro, mentre Mirco Romanin si è occupato dell’aspetto atletico.
Proprio con l’allenatore finlandese abbiamo parlato al termine di una gara che, inutile nasconderlo, ha regalato a tutti gli appassionati italiani forti emozioni, dall’inizio alla fine.
Sorridente, con il volto che stimola simpatia e tranquillità, Kähkönen ci raggiunge in mixed zone, assistendo divertito a una simpatica premiazione di Michael Rösch, Arnd Peiffer ed Erik Lesser a Lisa Vittozzi.
Una bellissima giornata per la squadra femminile. È arrivato il tanto atteso podio di Lisa Vittozzi, che soltanto domenica era ferma a causa di un attacco febbrile.
«Sono davvero tanto soddisfatto e molto felice. Ovviamente c’è stato un momento in cui non ero felice fino in fondo per il terzo posto di Lisa, perché oggi aveva fatto un lavoro veramente straordinario tranne su quell’ultimo colpo. Ma questo è il biathlon. Specialmente dopo quanto è accaduto lo scorso weekend, quando si è ammalata ed è subito tornata al top, ha fatto qualcosa di fantastico».
Un altro grande risultato è stato quello ottenuto da Samuela Comola. Un quarto posto che vale tantissimo.
«Posso solo essere estremamente felice per Comola, perché nei giorni scorsi aveva fatto un po’ fatica, il suo tiro non era al livello a cui ci ha abituato. Abbiamo lavorato, ci siamo parlati, abbiamo cercato di ritrovare il giusto approccio. Per lei era più importante lavorare sull’approccio al tiro, non tanto su aspetti tecnici. Ma come sempre, se trovi qualcosa su cui concentrarti dal punto di vista tecnico, diventa più facile avere poi l’approccio giusto. Ed è quello che abbiamo fatto».
Un’altra bellissima prestazione è stata quella di Hannah Auchentaller, che è stata anche sfortunata in occasione dell’ultima serie. Come giudica la sua gara?
«Nella sua situazione non era facile mantenere la concentrazione. Sono veramente felice per lei, perché ora sta mettendo in pratica anche nei risultati il potenziale che tutti avevamo visto. Per quanto riguardo ciò che le è accaduto nell’ultima serie, lei ha colpito i primi tre bersagli, ma proprio in quel momento si è azzerata la sagoma, quindi mentre stava per sparare il quarto colpo tutti i bersagli sono tornati neri e sicuramente ciò non è semplice per un atleta che deve continuare a fare il suo lavoro.
Quando l’ho vista, le ho detto che quanto è accaduto è un buon esempio, è importante sapere che in queste situazioni deve continuare a sparare come ha fatto lei oggi, prendendo anche l’ultimo bersaglio. È stato importante perché se avesse smesso di sparare o fatto qualcosa di sbagliato per sua scelta sarebbe stata colpa sua. Il bersaglio non ha funzionato, ma lei non ha perso tempo e hanno corretto i risultati e il tempo successivamente».
Anche Passler si è comportata molto bene nella gara odierna. Immagino che a questo punto non sia semplice scegliere le quattro componenti della staffetta di sabato.
«Vi svelo una cosa. Prima della gara ho detto ad Alex Inderst, il nostro allenatore responsabile, che oggi avrei tanto voluto rendergli la vita complicata, che i risultati fossero così buoni da dargli tanti problemi nella scelta delle atlete (ride, ndr). Direi che lo abbiamo fatto. Comunque vedremo cosa faremo, ora abbiamo la single mixed, poi in un paio di giorni decideremo».
In estate avrebbe mai immaginato che Lisa sarebbe ritornata immediatamente ai vertici, dopo gli anni complicati che ha vissuto?
«Voglio essere onesto. Dopo il nostro primo raduno, avevo detto a mia moglie, che quest’anno sarei stato soddisfatto se Lisa fosse tornata a vincere in Coppa del Mondo e avesse conquistato una medaglia ai Mondiali. Potevo vedere che aveva il potenziale per farlo. In ogni gara di Coppa del Mondo può vincere. Ovviamente ai Mondiali devi arrivare in buona forma, devi sparare bene e sperare che anche gli sci stessi siano veloci. Tutto ciò non sembra facile, ma io vedevo che aveva i mezzi e le capacità per riuscirci. Quindi ora sono soddisfatto di aver raggiunto l’obiettivo che mi ero posto quest’anno con lei, sono felice».
Ci sono ulteriori margini miglioramento per Vittozzi?
«Certamente, c’è margine di miglioramento. Ho già notato cose su cui possiamo lavorare, sia sugli sci che al poligono, ma è materiale di cui parleremo nelle riunioni per preparare la prossima stagione. Ora pensiamo a concludere quella attuale».