Per analizzare la prestazione della squadra azzurra nella sprint maschile di oggi, abbiamo intervistato Fabio Cianciana, allenatore di tiro del gruppo maschile.
L’allenatore valdostano del CS Esercito è partito dall’azzeramento, dal momento che in quel momento la gara sembrava essere addirittura in dubbio. Secondo Cianciana le condizioni non erano troppo proibitive: «Da quello che si vedeva da fuori sembrava difficile, ma anche per noi al cannocchiale, tanto che ci siamo messi vicino al tappeto. In realtà, però gli atleti vedevano abbastanza bene, anche se non in maniera perfetta. L’azzeramento è quindi andato regolarmente come doveva, non ci sono stati problemi particolari».
Cianciana ha poi analizzato le prove dei singoli, partendo da Giacomel che ha concluso 17° con tre errori al tiro: «Tommaso ha fatto due errori suoi a terra, uno basso a destra e l’altro a destra, altrimenti era bello centrale. In piedi l’errore ci poteva anche stare. Ovviamente su Tommy in questo momento c’è più attenzione e di conseguenza pressione, perché da parte del pubblico, dei tifosi, da parte nostra, da parte anche sua, c’è la consapevolezza che si può fare bene, anche la medaglia. Ma ci può stare, perché alla fine se oggi avesse fatto un doppio zero si sarebbe giocato il podio, la realtà ormai è quella. Ci saranno altre occasioni. Il suo, e quello anche dei suoi compagni, è un percorso di esperienza che deve andare avanti fino al 2026, quando saranno le loro Olimpiadi».
Giornata piuttosto negativa per chi con Giacomel non condivide solo l’anno di nascita, il 2000, ma anche l’argento mondiale vinto mercoledì nella staffetta mista. Didier Bionaz ha vissuto una giornata nera, mancando la qualificazione alla pursuit. Cianciana ha però svelato che Dido, come viene chiamato da tutto l’ambiente, è stato vittima della malasorte: «Didier è stato parecchio sfortunato. Quando è arrivato al poligono, Dido ha guardato bene il vento, ha reagito con le tacche che doveva dare, così ha sparato il primo colpo centrandolo, ma a quel punto il vento ha cambiato d’improvviso completamente direzione, andando verso sinistra. Lui ne ha sbagliati due, si è accorto della situazione, ha dato le tacche giuste, ma proprio in quel momento il vento è girato di nuovo, è andato dall’altra parte, ha sparato il quarto e lo ha sbagliato a destra nella direzione del vento, l’ultimo lo hai poi preso.
In piedi si è riscattato bene, ma penso che a livello di testa non sia stato facile affrontare il secondo giro dopo le tre penalità».
Ventottesima posizione finale per Lukas Hofer, al rientro nelle competizioni. «Per quanto riguarda Luki, sono molto contento perché alla fine non si poteva pensare che potesse fare meglio. Uno che non riesce ad allenarsi e sciare per mesi non è affatto scontato che riesca poi ad entrare nei trenta. Quindi direi che è stata un’ottima prestazione da parte sua».
Qualificati sia Zeni che Braunhofer. «Elia ha fatto molto bene con uno 0-1, una bella gara. Brauni è stato ottimo al tiro, ma sugli sci ha pagato a partire dalla metà del secondo giro e nell’ultimo era decisamente stanco. Qui siamo a Oberhof e la pista non perdona con quella salita lunghissima e anche delle discese veloci che con la visibilità odierna erano ancora più complicate».