OBERHOF – Abbraccia ad uno ad uno gli atleti, ringrazia tutti i tecnici, segue i suoi atleti anche in mixed zone durante le interviste. Klaus Höllrigl vive il suo ruolo di direttore agonistico molto intensamente, consapevole di aver raccolto la difficile eredità di Fabrizio Curtaz, la gestione più vincente nella storia del biathlon italiano.
Dopo anni da allenatore, Höllrigl ha risposto presente alla chiamata della FISI, che aveva bisogno di lui per il dopo Curtaz, lasciando quel cannocchiale a cui era tanto affezionato. Alla prima occasione, il nuovo direttore agonistico ha raccolto subito una bella medaglia d’argento, quella forse più importante, perché la staffetta mista, più di altre gare, rappresenta un movimento, in quanto la gara coinvolge uomini e donne.
In mixed zone, Höllrigl si è fermato a parlare con Fondo Italia. Ma proprio mentre stava per iniziare a pronunciare le prime parole, è stato interrotto da un grandissimo campione, quel Bjørndalen presente a Oberhof come commentatore di NRK, che è andato subito a complimentarsi con il dt azzurro.
«Questa medaglia è una grande emozione per noi – ha iniziato Höllrigl – una bellissima partenza di questo Mondiale. Ovviamente sappiamo da tempo cosa sanno fare le nostre donne, ma allo stesso tempo eravamo anche consapevoli che Bionaz e Giacomel sono molto competitivi. Sono entrambi giovani, ma non dimentichiamo che hanno fatto già tanta esperienza in Coppa del Mondo in questi anni ed oggi questo si è visto. Devo dire che tutti e quattro hanno fatto una grande gara, anche perché è stata aperta quasi fino alla fine, con tante squadre in grado di salire sul podio. In questa situazione non era facile tenere i nervi saldi e riuscire a fare il proprio lavoro poligono. Si è quindi vista la classe dei nostri atleti, non solo Lisa e Doro, che sono fantastiche, ma anche Didier e Tommaso».
Höllrigl ha voluto poi ribadire quanto ai due giovani abbiano giovato le possibilità avute in questi anni, che hanno consentito loro di fare la necessaria esperienza. «Prendete Didier, ha gestito la terza frazione molto bene. In carriera aveva già disputato la staffetta mista in un Mondiale, due anni fa a Pokljua, e ciò lo ha aiutato oggi ad approcciare meglio la gara, è sceso in pista consapevole di cosa aspettarsi. Tutte le esperienze fatte nel corso di questi anni hanno aiutato Dido e Tommaso».
Il direttore agonistico della nazionale italiana di biathlon ha voluto però aggiungere: «Alla fine è un grande risultato per tutta la squadra, perché non c’è da dimenticare che dietro queste medaglie, oltre ovviamente agli atleti con il loro talento e tutti i chilometri di allenamento fatti, c’è un team molto ampio che lavora per permettergli di rendere al meglio. Allenatori, skiman, dottori, fisioterapisti, il nostro cuoco che dà sempre il meglio, tutti lavorano per la nostra squadra. È una medaglia per tutti loro.
Si sta lavorando nel modo giusto, stiamo andando nella direzione giusta ed è importante non mollare».