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Sci di fondo

Skijoring – Suggerimenti per iniziare e un appuntamento imperdibile per atleti e curiosi. Parola di Manuela Di Centa (e della sua Mia)

Dal Campionato italiano dello scorso gennaio sul Monte Bondone a quello mondiale di Vermiglio, sempre in provincia di Trento, dal 9 all’11 febbraio, il passo è breve.
La stagione dello skijoring, lo sci di fondo con il cane, nel nostro Paese scivola veloce; non lasciatevela scappare. Per chi volesse cimentarsi in questa entusiasmante disciplina cinofilo sportiva che abbiamo introdotto qui, ecco qualche consiglio di Francesco Fait, maestro di sci di fondo e skijorista pluripremiato.
Curiosi anche solo da spettatori?
L’appuntamento internazionale del weekend in arrivo è davvero imperdibile, e con una madrina d’eccezione: chi meglio di Manuela Di Centa per premiare i prossimi campioni iridati della specialità sugli sci (ma anche di quella sulla slitta, lo sleddog)? Nel cuore della nostra “regina di ferro” c’è da sempre, infatti, un posto speciale per gli amici a quattro zampe. Parola di Mia, Volpino italiano che l’accompagna sempre ovunque.
UNITI NELLA PASSIONE –
Se sui migliori sci e scarponi per lo skating – lo skijoring si pratica tendenzialmente “in pattinato” – non vi colgono di certo impreparati, vi starete però chiedendo quale attrezzatura serva al vostro cane per correre legato a voi sulle piste. Il maestro di sci di fondo Francesco Fait, anche skijorista pluripremiato, che al Centro Fondo Malga Millegrobbe, in provincia di Trento, dà lezioni anche di questa accattivante disciplina, ci spiega di che accessori necessitano i nostri migliori amici: “Nello skijoring il cane deve vestire uno speciale imbrago, nel modello adatto tipicamente per lo sleddog, l’attività di traino delle slitte, che è studiato per rendere la trazione quanto più comoda, senza compressioni delle articolazioni né dei tessuti molli. Diversamente dalle pettorine per passeggiare, più corte, l’imbrago da sleddog è lungo quanto la schiena del cane e termina, all’altezza della base della coda, con un’asola. Qui, tramite un moschettone, si aggancia una linea che, per assorbire eventuali strattoni, deve essere ammortizzata: lunga due metri a riposo, ne può misurare 2,5 in massima estensione. Al capo opposto di quello che si lega al cane c’è un altro moschettone, in questo caso con ghiera di sicurezza, attraverso cui collegare la linea al conduttore del cane, che veste un’imbragatura speciale, simile a quelle per arrampicare in montagna. Raccomandato l’uso di un caschetto, che sia da sci, ferrata o mountain bike”.
CAMPIONATO ITALIANO FIDASC 
Se da un lato lo skijoring può configurarsi anche semplicemente come una divertente attività ludico motoria, con interessanti risvolti per un alternativo turismo attivo sulla neve, dall’altro il suo valore agonistico è inequivocabile: a oggi, nel nostro Paese si tratta ancora di una piccola nicchia, sicuramente meno rappresentata del più famoso sleddog, ma già con i propri spazi e categorie riservate in eventi importanti come è stato quello del Campionato Italiano di Sleddog Sprint e Middle Distance della Fidasc, la federazione di riferimento per gli sport cinofili, organizzato lo scorso 21 e 22 gennaio sul Monte Bondone, in provincia di Trento, dall’associazione Must – Musher Union Südtirol Trentino, in collaborazione con il Club Italiano Sleddog.
Manuela Caligiuri, presidente del Must, entra nel dettaglio delle categorie della classifica della rassegna tricolore: “Divisi tra equipaggi da uno o due cani e in base alla tipologia dei soggetti (i nordici di pura razza hanno categorie separate dagli “open”, ovvero i cani di razze non da slitta e qualsiasi meticcio), alcuni team hanno percorso la distanza sprint, di circa 15 km, e altri la media, di circa 30 km, replicando il giorno seguente nella seconda manche. Per quanto riguarda la distanza corta, erano presenti due equipaggi open a un cane condotti da uomini, e uno da una donna:  Denis Camillo Brenna ha sciato con un Greyster e Bernhard Reifer con un Dobermann, mentre Sara Pescarini con un Pastore australiano. C’era poi anche un team con due cani di pura razza nordica, quello guidato di Elisa Maltauro. Nella middle distance open hanno gareggiato Andrea Picchetti con un cane e Anna Maria Prast con due, mentre Marco Collodo e Alberto Freschi capitanavano equipaggi a due cani, di soggetti nordici di pura razza. Volendo, era prevista una categoria non competitiva da 5 km, perfetta per iniziare a mettersi alla prova”. 
CAMPIONATO DEL MONDO WSA
Il prossimo appuntamento con il calendario agonistico di skijoring, dal 9 all’11 febbraio, ve lo dà addirittura la “nostra” Manuela Di Centa che, in un video diffuso sui canali social della Fidasc (https://www.facebook.com/fidascitalia/videos/1354780041980758), in qualità di madrina del Wsa 2023 Snow World Sleddog Championship di Vermiglio, in provincia di Trento(www.vermiglio2023.it), vi invita a questo evento mondiale organizzato dalla Wsa con la Fidasc, in collaborazione con l’Asd Antartica Associazione Italiana Sleddog: imperdibile tanto per gli atleti già praticanti, quanto per i semplici curiosi. Attesa sabato per la cerimonia di premiazione, insieme al presidente della Fidasc Felice Buglione vi aspetta al Centro fondo “I Laghetti” della rinomata località in Val di Sole: “Vermiglio darà il suo benvenuto ad atleti provenienti da tutto il mondo, rappresentanti ben 20 nazioni. Anch’io sarò presente, in particolare alla cerimonia di chiusura di sabato. Saranno protagonisti i nostri meravigliosi cani e, in primis, la bellezza di fare sport, divertendoci e godendo di quella splendida natura che si chiama neve”. Insomma, Manuela Di Centa ci sarà, parola della sua Mia, Volpino italiano che l’accompagna in ogni sua avventura. E voi? Ma la stagione italiana di questi suggestivi sport invernali non termina a Vermiglio: si chiuderà l’11 e 12 marzo a Vallelunga, in provincia di Bolzano, con l’International Sleddog Race Fidasc, organizzata su distanza sprint e media dal Lucky Sleddog Club South Tyrol.

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