OBERHOF – È il Mondiale numero dieci della sua splendida carriera. Dorothea Wierer si prepara ad affrontare un’altra rassegna iridata, partendo dalla staffetta mista. In squadra con l’azzurra delle Fiamme Gialle, vincitrice di tre titoli mondiali, oltre a Lisa Vittozzi, vi sono anche due giovani 2000, come Didier Bionaz e Tommaso Giacomel.
Eppure, dopo tanti anni il modo di approcciare un evento importante come un Mondiale non è cambiato. Wierer si presenta in mixed zone sorridente come sempre, con la battuta pronta. Insomma la solita Doro, anche se, pure questa non è una novità, la vigilia della prima gara porta con sé i soliti dubbi: «Non sono cambiata – ha ammesso l’azzurra a Fondo Italia – approccio questi eventi sempre nella stessa maniera, con tanta pressione e ansia, piena di dubbi su me stessa, perché quelli li ho sempre.
Vero, in passato pur avendo approcciato i grandi eventi in questo modo sono poi arrivati grandi risultati, ma sicuramente mi piacerebbe essere più sicura di me stessa, anche per arrivare alle prime gare con maggiore tranquillità, ma sono fatta così, è il mio carattere, o almeno il mio modo di essere atleta. Sicuramente non fa male, perché poi in passato è andata nel migliore dei modi. Preferisco arrivare ai grandi eventi un po’ scettica, che essere troppo convinta e poi rischiare che le compitizioni vanno male. Vediamo, dopo Anterselva non mi sentivo per niente bene, anche adesso sono stanchissima. Stamane mi sono svegliata con un po’ di mal di gola, domani sarà durissima, sarà la morte per me (ride)».
Il parco partenti sarà di altissimo livello nella staffetta mista. Che ruolo potrà recitare l’Italia? «Si sa che la staffetta mista è la gara con il livello più alto tra le gare di squadra, quasi tutte le nazioni hanno due coppie competitive. La cosa più difficile sarà il poligono perché comunque non puoi permetterti errori, si sa che in questa stagione il livello è alto al tiro. Il risultato dipenderà da tanti fattori, tutti e quattro dovremo fare una super prestazione e poi si vedrà.
Non solo la Norvegia ma tante nazioni competeranno per la vittoria, senza dimenticare che potrebbero esserci anche delle sorprese in ottica podio».
Venerdì sarà poi il momento delle gare individuali in un campo femminile dove l’equilibrio regna sovrano. «Ci sono tantissime atlete da tenere sott’occhio, anche perché ai Mondiali ci sono spesso sorprese. Sicuramente tra le donne non è così noioso come tra i maschi, dove basta che metti sempre favorito Johannes e poi altri due tre norvegesi. Tutto lì. Da noi ragazze è più vario e interessante, no? Confermi o no? (Ride, ndr). Ovviamente ognuna vuole fare medaglia, serve la giornata perfetta al poligono, poi la pista è molto impegnativa, per me è la più difficile del circuito. Spero di fare qualcosa di buono, ma sono scettica. Vediamo».
Wierer ha chiuso parlando anche della pista di Oberhof: «Quando le condizioni meteorologiche sono perfette come oggi è un’altra storia, ma soprattutto quando saranno brutte, come ieri, sarà molto difficile in pista. I punti chiave sono in cima alle salite e le discese, si viene giù a velocità altissima, bisogna fare attenzione perché con un passo falso puoi cadere. E poi, ovviamente, c’è il poligono».
Biathlon – Wierer a Fondo Italia alla vigilia della staffetta: “Arrivo a questo Mondiale come sempre, con tanta pressione e piena di dubbi”
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