Prima della gara era tesissimo, con i compagni più esperti a incoraggiarlo e soprattutto cercare di tranquillizzarlo. Simone Daprà si è trovato d’improvviso a essere catapultato nel quartetto della staffetta con Nöckler, De Fabiani e Pellegrino, grazie al bel 19° posto ottenuto nella 10 km a skating di sabato.
In gara il poliziotto trentino ha messo l’anima, si è attaccato agli avversari e non li ha mollati nemmeno quando il fisico ormai diceva altro, riuscendo a dare il cambio a Pellegrino insieme al gruppo di testa. Una caparbietà che l’esperto valdostano gli ha poi premiato, andando a vincere la staffetta e regalando al classe ’97 delle Fiamme Oro il primo successo in Coppa del Mondo. Non male per un atleta che ieri aveva ottenuto la prima top venti. «Sono felicissimo. Io ho cercato di fare il mio lavoro, come ci eravamo detti prima delle gara, il mio compito era di dare il cambio a Chicco nel gruppo di testa. Poi lui è stato superlativo, non ha nemmeno avuto bisogno della volata perché già sull’ultimo strappetto ha preso quei cinque o sei metri decisivi. Alla fine in una staffetta ognuno ha il suo ruolo e deve fare al meglio il proprio lavoro. Io l’ho fatto ed ora grazie ai miei compagni mi godo questo successo».
Ma come ha vissuto Daprà il finale di gara, mentre si materializzava la sua prima vittoria in Coppa del Mondo? «Nel momento in cui nel gruppetto di testa erano rimasti solo in quattro ero vicino a Defa (De Fabiani, ndr), lui era tutto gasato e sicuro. Poi quando Chicco è partito e mi sono reso conto che aveva un’altra marcia rispetto agli avversari, allora lì ho capito che avremmo potuto vincere la gara».
“Bravo Dupri”. Proprio De Fabiani lo aveva accolto così, con un grande sorriso e tanti complimenti, quando il poliziotto trentino aveva appena chiuso la sua frazione e andava a cambiarsi. Segno di come i compagni abbiano apprezzato la sua grinta e la capacità di reggere avversari di altissimo livello. «La mia frazione? Nel primo giro abbiamo tenuto un ritmo relativamente controllato, ma quando si è messo davanti Krüger, mi sono subito detto che sarebbero cominciati i guai. A quel punto mi sono staccato, perdendo una ventina di metri nella salita del prato, ero stanchissimo, ma ho dato tutto perché non volevo e non dovevo assolutamente staccarmi, per il bene della squadra dovevo restare insieme agli altri. Ce l’ho fatta e ho dato il cambio con il gruppo».
Daprà ha così ripagato la fiducia che gli hanno dato i tecnici, schierandolo in quartetto con tre monumenti dello sci di fondo italiano come Nöckler, De Fabiani e Pellegrino: «È stato molto bello essere in squadra con loro, anche se di solito io sono abbastanza teso prima delle staffette perché non vorrei mai rovinare la gara a qualcuno. Correre con tre campioni come loro è stato un privilegio».
Non male per un atleta che era partito a rilento in stagione, facendo il suo esordio in Coppa del Mondo soltanto a Les Rousses: «Ho faticato un po’ all’inizio della stagione, poi dopo la bellissima prestazione in OPA Cup a inizio gennaio ho iniziato a ingranare. Ora sto raccogliendo i frutti di quanto seminato con il lavoro svolto in estate».