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Sci di fondo

Sci di Fondo – Federico Pellegrino: “Vi siete divertiti? Seguiamo questo percorso, possiamo guardare al futuro con ottimismo”

“Vi siete divertiti?” Queste le prime parole pronunciate da Federico Pellegrino in mixed zone dopo la splendida vittoria ottenuta dall’Italia nella staffetta 4×7,5 km di Dobbiaco. Un successo splendido, arrivato con un quartetto che ha visto il valdostano delle Fiamme Oro, chiudere dopo il lancio di Dietmar Nöckler, la seconda frazione a classico di Francesco De Fabiani e l’ottima prova a skating dell’esordiente in staffetta Simone Daprà.
Pellegrino è apparso anche commosso quando ha abbracciato i tecnici al termine della gara, mentre tutta la squadra urlava festeggiando questo bellissimo successo. In mixed zone, dopo la premiazione e aver cantato l’inno nazionale a squarciagola sul podio, il valdostano delle Fiamme Oro ha mostrato tutto il suo orgoglio nei confronti del Team Italia: «Con questo tipo di tracciato, con questo tipo di neve, con questo tipo di giornata, con questo tipo di compagni, con questo tipo di sci, con questo tipo di gambe e con questo tipo di testa, si poteva fare ed è stato fatto.
Sapevo che questo quartetto era molto competitivo e che i miei compagni sono tutti dei duracci. Ci stiamo spingendo tanto come tutto il team, non solo noi quattro staffettisti, stiamo alzando il livello medio ed era l’obiettivo di questo percorso iniziato da qualche mese, ma che ci sta facendo vivere bene e guardare al futuro con ottimismo.
Questa vittoria non può essere presa in chiave staffetta 4×10 km dei mondiali di Planica, poiché la 4×7,5 è un altro format di gara con altre componenti da mettere in campo. Però abbiamo dato un segnale, escludendo la Norvegia, che vincendo tutte le distance della stagione ha già prenotato l’oro, a tutti gli altri team che dovranno gareggiare per le altre medaglie. Ci siamo anche noi nella partita insieme a Finlandia, Francia, Svizzera, Germania e Svezia, tutti sanno che dovranno fare attenzione a portarci allo sprint finale, come abbiamo fatto vedere anche oggi».

La gioia di Pellegrino, quindi, è proprio legata a tutta la squadra e a un progetto Cramer in cui crede fortissimamente: «Sono molto contento, perché l’obiettivo di questo quadriennio olimpico è uno, e lo ha dichiarato il nostro head coach, Markus Cramer, che non è solo l’allenatore della squadra di Coppa del Mondo ma head coach di tutto il team italiano. Vogliamo portare all’Italia la medaglia in una delle competizioni a squadre alle Olimpiadi del 2026.  Per questo motivo, quando ci sono questo tipo di risultati, in cui non emerge solo il singolo o la coppia, ma addirittura un quartetto, ci fa capire che questa è la strada giusta. Sono orgoglioso del percorso iniziato con Cramer, nel quale sicuramente c’è anche del mio, di vedere che anche i compagni di squadra, non solo chi ha gareggiato, ma anche gli altri che sono stati con noi in albergo in questi mesi e giorni, credono nella possibilità di fare bene. La prima cosa è quella. Vedere un gruppo di ragazzi, tutti, che fanno uno step avant,i per me è motivo di enorme orgoglio che culmina con questi risultati. Oggi è una gara di Coppa del mondo una staffetta 4×7,5 km, nella quale era presente il massimo livello del fondo mondiale, Russia e non partenti a parte. Un gran bel segnale, me lo godo, dobbiamo godercelo, senza pernsare ad altre gare. Abiamo fatto il massimo, e possiamo guardare al futuro con fiducia».
Pellegrino ha quindi descritto il suo finale di gara: «Ho attaccato in salita perché era molto difficile sorpassare nel rettilineo finale. La gara si giocava sullo scollinamento ed io, già ieri, leggendo l’ordine di partenza sapevo che l’avversario più temibile era Skar, quindi dovevo tenerlo con cura, anticiparlo, se gli stavo davanti non era scontato mi passasse. Non volevo trovarmi troppo indietro come ho invece fatto nella sprint, ma prendere l’ultimo pezzo in testa».
Infine l’azzurro ha voluto anche parlare dello svedese Anger, autentica rivelazione della stagione, capace di portare la Svezia al secondo posto: «Questo ragazzo è fenomenale. Voglio rivedere la gara e guarda il suo volto in salita, se era fresco anche lì. Questo atleta farà vedere delle grandissime cose, se il fisico sosterrà perché ha fisico enorme. Ha tirato tutta la gara, ci ha portati sotto alla Norvegia e poi è arrivato secondo. Ha 12 anni meno di me, inizio quasi a sentirmi vecchio».

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