Al termine della giornata odierna Federico Pellegrino ha voluto fare anche una riflessione sul mondo dello sci di fondo. Negli occhi sono ancora vive le immagini dei diecimila tifosi francesi che hanno riempito di passione le gare di Les Rousses della scorsa settimana.
Immagini che nello sci di fondo, purtroppo, si vedono sempre meno. «Per quanto riguarda il pubblico – ha affermato Pellegrino dopo il terzo posto nella sprint di Dobbiaco – nello sci di fondo si può e si deve fare di più. Le località che ospitano le competizioni non possono pensare che basti soltanto organizzare la gara per attirare tanto pubblico. Per un tifoso la gara è solo una buona scusa per andare, ma ci sono altri aspetti che motivano ancora di più una persona a muoversi e raggiungere le località che ospitano la Coppa del Mondo. La gente vuole divertirsi, questo aspetto deve essere fondamentale, bisogna capire che attorno a una gara bisogna organizzare tanti eventi collaterali, perché un weekend di Coppa del Mondo deve essere proprio un evento».
Pellegrino ha voluto lanciare quindi un messaggio alla FIS, che deve essere più chiara e veloce anche nello stilare i calendari, come fanno in altri sport. «È fondamentale che si abbia un calendario con delle tappe fisse che faciliterebbe le cose a chi tutti gli anni vuole frequentare una determinata località, senza costringerlo ad aspettare il FIS Council di ottobre per organizzare le ferie di inverno. Non tutti possono permettersi di aspettare così tanto, soprattutto quella gente del Nord Europa che vorrebbe venire sulle Alpi. Questo sarebbe uno step fondamentale.
Bisogna lavorare sia a livello di FIS che di comitati organizzatori. Noi atleti siamo a disposizione per partecipare agli eventi, come abbiamo fatto a Livigno o nella sessione autografi di ieri con i bambini dello sci club di Dobbiaco. Ci vuole però un’organizzazione che veramente creda in questo aspetto, noi abbiamo bisogno di pubblico che ci tifi».
L’esempio per Pellegrino è l’evento organizzato a Les Rousses la settimana scorsa, con una grande presenza di pubblico che ha messo anche in secondo piano alcune pecche del tracciato: «Alla fine è bello vedere uno spettacolo di pubblico come a Les Rousses, che a livello tecnico era un tracciato, con tutto il rispetto, da Coppa Europa, e già qui, piccola parentesi, c’è un errore di fondo, in quanto i tracciati di OPA Cup dovrebbero valere quelli di Coppa del Mondo. Ecco la tecnicità diversa del tracciato è stata messa in secondo piano come spunto di analisi, perché c’era tanto pubblico, diecimila persone che sono venute a fare il tifo e a guardare noi in gara, ma anche a divertirsi nei tendoni e in altri eventi organizzati. Ecco, è ciò di cui abbiamo bisogno».