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Biathlon

Biathlon – Europei, alla Norvegia la staffetta mista, Italia ottava

Non è perfezione, ma ci siamo molto vicini. Con soli due errori, la Norvegia vince la staffetta mista degli Europei Open che si stanno tenendo a Lenzerheide, in Svizzera. Il team scandinavo è sempre nelle posizioni di testa e prende definitivamente il comando delle operazioni al secondo cambio, chiudendo i 24 km in 1h03’40"9. L’ultimo frazionista – Vebjørn Sørum – dopo il poligono in piedi ha anche il margine di prendere una bandiera norvegese e di perdere 25": al traguardo ne ha altrettanti sulla Germania, che si arrende solo nel finale. Bronzo alla Svezia (+46"8), l’Italia chiude all’ottavo posto.
Più di quanto possa suggerire il risultato finale è gran duello tra Norvegia e Germania. Protagonista la 18enne Selina Grotian, già oro nella pursuit e capace di rimontare dal quarto al primo posto prima di cedere la leadership alla norvegese Karoline Erdal al secondo cambio. Se quest’ultima e la connazionale Maren Kirkeeide macchiano la prova con un errore a terra, i ragazzi norvegesi sono perfetti e si prendono meritatamente l’oro. Erlend Bjøntegaard soffre solo nel primo poligono della terza frazione contro Dominic Schmuck, poi allunga e consegna a Sørum un tesoretto di 12"1 all’ultimo cambio: il classe 1998 non sente affatto la pressione di Lucas Fratzscher e dà il colpo di grazia alla gara con un poligono mitragliato in 21"3, mentre il tedesco annaspa con tre errori.
Anche per il bronzo si deve aspettare l’ultimo poligono. La Svizzera sembra avere in pugno la medaglia dopo la sessione a terra: Serafin Wiestner torna in pista con 14" sullo svedese Anton Ivarsson, ma già nella successiva serie il gap è colmato. Poligono in piedi decisivo per il bronzo, dunque: mentre Ivarsson lo chiude in 22"8, Wiestner va in confusione con quattro errori e il giro di penalità. Podio buttato per i padroni di casa.
In top-5 anche l’Ucraina, che chiude davanti ad Austria, Francia e Italia. La gara degli azzurri parte bene, con Linda Zingerle capace di superare indenne il poligono a terra e – malgrado due errori in piedi – tornare in pista in terza posizione, dietro a Svezia e Germania. La successiva frazione vede Michela Carrara protagonista in negativo: la classe 1997 non trova le giuste sensazioni al poligono e colleziona quattro giri di penalità che difatti precludono la rimonta verso il podio anche a Nicola Romanin (un errore a terra e uno in piedi) e Marco Barale (due errori in piedi). Comprensibile la rabbia messa sugli sci da Carrara (terzo miglior tempo della sua frazione), comunque una dimostrazione di orgoglio da parte della valdostana del Centro Sportivo Esercito, che avrà tutto il tempo per rifarsi da questa giornata no.

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