Per gli sciatori accaniti, ogni stagione invernale è accompagnata dalla promessa di piste incontaminate, aria fresca, paesaggi montani mozzafiato e tanto divertimento sulla neve. Ma mentre le stazioni sciistiche si trasformano in mecche della neve dove ogni anno si riversano milioni di appassionati di sport invernali da tutto il mondo, pochi prendono in considerazione le implicazioni ambientali di questo amato passatempo invernale.
Le stazioni sciistiche hanno sempre avuto un rapporto piuttosto complicato con la natura. Da un lato, offrono alle persone la possibilità di trascorrere del tempo all’aria aperta, di godere della natura selvaggia e di crogiolarsi nella bellezza delle meraviglie della natura. Dall’altro lato, questi resort stanno danneggiando il mondo naturale e lo stile di vita che cercano di promuovere. Dietro la neve brillante e le piste ben curate, c’è una realtà non così candida di cui molti non sono consapevoli. Per alimentare gli impianti di risalita, produrre neve artificiale e mantenere le stazioni sciistiche in condizioni ottimali per tutta la stagione, sono necessarie enormi quantità di energia, per lo più prodotta da combustibili fossili. Le stazioni sciistiche contribuiscono anche alla deforestazione e alla distruzione della fauna selvatica per creare piste perfettamente curate, mentre i visitatori aumentano l’impronta di carbonio a causa delle grandi quantità di rifiuti che generano e delle loro abitudini di viaggio altamente inquinanti.
Tutto questo avviene in un momento in cui il mondo intero è sull’orlo di una crisi energetica, e gli effetti dei cambiamenti climatici e del riscaldamento globale sono più visibili che mai. Le stazioni sciistiche si affidano a madre natura per avere la neve e le condizioni adatte per praticare gli sport invernali, ma negli ultimi anni gli inverni sono diventati sempre più miti con poca o nessuna neve. Il loro principale punto di forza è in pericolo, quindi diventa chiaro che l’unico modo per l’industria sciistica di prosperare in futuro è ridurre al minimo l’impatto negativo che ha sull’ambiente e spingere per uno sviluppo sostenibile.
Ed è proprio quello che centinaia di comprensori sciistici in tutto il mondo stanno cercando di fare in questo momento. La sostenibilità è diventata molto più di una parola d’ordine per le stazioni invernali, che si stanno impegnando attivamente per mantenere un ambiente naturale sano e proteggere ciò che garantisce il loro sostentamento. Diamo quindi un’occhiata più da vicino alle iniziative verdi che sono destinate a cambiare in meglio il settore sciistico.
Il passaggio a un’energia sostenibile
Il percorso verso uno sci più sostenibile inizia affrontando il più grande ostacolo esistente, ovvero l’elevato consumo energetico delle stazioni sciistiche. Per funzionare correttamente e alimentare tutte le strutture e le attrezzature, i comprensori sciistici consumano una grande quantità di energia, soprattutto durante l’alta stagione. Ora, con la crisi energetica alle porte, molte stazioni sciistiche stanno cercando di migliorare il proprio sistema energetico e di ridurre la dipendenza dai costosi combustibili fossili passando a fonti di energia rinnovabili.
L’installazione di pannelli fotovoltaici su edifici e strutture per produrre energia pulita si è già diffusa in aree come Les Arcs, dove i pannelli solari vengono utilizzati per alimentare le stazioni degli impianti di risalita. Un resort di Flocon Vert Frech è riuscito ad aumentare l’efficienza energetica introducendo centrali idroelettriche, mentre altre aree hanno fatto ricorso a turbine eoliche, sistemi di caldaie a biomassa, trasporti ecologici e altre soluzioni innovative per garantire un approvvigionamento energetico verde e raggiungere i propri obiettivi di sostenibilità.
Questi progetti su larga scala richiedono investimenti consistenti e tempo per la loro realizzazione, ma hanno anche il maggiore impatto in termini di tutela ambientale. Inoltre, le stazioni sciistiche con una forte attenzione alle responsabilità ambientali hanno maggiori probabilità di attrarre una clientela sempre più numerosa e attenta all’ambiente, con evidenti benefici per i loro profitti.
L’alto costo della neve artificiale
Negli ultimi tempi, uno dei maggiori problemi che le stazioni sciistiche hanno dovuto affrontare è stato l’innevamento incostante, che in molti casi ha portato a chiusure temporanee o permanenti. Chi ha risorse sufficienti ricorre a macchinari speciali per integrare ciò che la natura non è in grado di offrire, ma anche questo può essere un rischio.
Oltre a consumare molta acqua ed energia, creare neve artificiale può anche danneggiare il suolo, causare erosione e influire sull’ecosistema della zona. Pertanto, la creazione di neve artificiale pone serie sfide di sostenibilità per le stazioni sciistiche. L’unico modo per ridurre al minimo l’impatto negativo sull’ambiente è quello di esplorare nuove tecnologie in questo senso, come nel caso della Val d’Isere, dove la neve artificiale viene prodotta utilizzando solo acqua proveniente dal bacino di drenaggio che sfocia nel fiume Isère, aria compressa e temperature sotto lo zero.
Affrontare la gestione dei rifiuti
Un aspetto che alcuni tendono a tralasciare quando si parla di sostenibilità delle stazioni sciistiche riguarda la grande quantità di rifiuti prodotti dalle località turistiche. Un gran numero di turisti si traduce in grandi quantità di rifiuti, ed è per questo che la questione della riduzione e del riciclaggio dei rifiuti deve essere messa in primo piano.
Le località alpine come Zermatt, in Svizzera, hanno compreso il compito e hanno intensificato gli sforzi per la gestione dei rifiuti, utilizzando rifiuti di plastica per il rifacimento delle strade. Un altro esempio notevole di corretta gestione dei rifiuti viene da Pejo 3000, una stazione sciistica del Nord Italia che è diventata completamente plastic-free vietando tutte le plastiche monouso nell’area. Questo dimostra che, sebbene lo smaltimento dei rifiuti continui a rappresentare una sfida importante in Italia, sono stati fatti importanti passi avanti nella giusta direzione, con numerosi servizi di gestione dei rifiuti quali Mil-tek Italia spianando la strada a un buon progresso nella gestione e nella riduzione dei rifiuti.
Un approccio olistico alla sostenibilità
Anche se il passaggio a fonti di energia rinnovabili o il riciclaggio e la riduzione dei rifiuti possono fare una grande differenza nella riduzione delle emissioni di carbonio, la sostenibilità delle stazioni sciistiche può essere raggiunta solo adottando un approccio olistico alla questione. La chiave per un cambiamento positivo e duraturo è l’impiego di programmi completi che affrontino le questioni sociali, economiche e ambientali. A parte questo, va detto che sia i resort che i visitatori devono lavorare insieme per proteggere la natura e tutto ciò che offre, quindi è necessario uno sforzo congiunto per far sì che le cose accadano.
A giudicare dall’attuale corso degli eventi e dai recenti sviluppi del settore, sembra che le stazioni sciistiche del futuro saranno valutate non solo in base alla qualità della neve o all’efficienza dei servizi offerti, ma anche in base al loro grado di sostenibilità. Ciò significa che le stazioni sciistiche hanno molto lavoro da fare se vogliono prosperare negli anni a venire.