Livigno ha fatto il proprio debutto sul palcoscenico maggiore della Coppa del Mondo e proprio da questa novità prende spunto la consueta analisi di Cristian Zorzi per Fondo Italia, uno Zorro che non può non indirizzare la figurata spada verso gli scarni numeri al via.
BRAVISSIMA LIVIGNO, MA… – “Livigno e gli organizzatori meritano un plauso enorme. Vedere una pista così larga è stato veramente bello e hanno dimostrato di meritare una tappa di Coppa del Mondo. Il tracciato forse era un po’ piatto, ma visto la conformazione del territorio era anche difficile movimentarlo più di tanto ed ogni tanto può andare bene così.
Detto questo… mi dispiace davvero per gli organizzatori che hanno dovuto proporre gare con così pochi atleti. Poco più di 30 nella sprint femminile, 60 scarsi al maschile: sarebbe ora che la FIS si rendesse conto che sta seguendo la strada sbagliata. Devono guardarsi allo specchio e capire che i calendari vanno fatti in maniera razionale, rivedendo il Tour de Ski nelle stagioni con medaglie in palio in modo che l’avvicinarsi di Mondiali e Olimpiadi non rappresenti un limite per le altre tappe. Da venerdì si va in Francia e ho paura che la situazione sia analoga, con diverse defezioni ma staremo a vedere.
Il fatto è che con così pochi al via, anche il significato del singolo risultato è da ricalibrare: è vero che tanti azzurri hanno superato le qualificazioni, ma ritardi alla mano, siamo certi che sia stato un grande risultato nel complesso?
ANCORA UN PODIO – “Il secondo posto nella Team Sprint è stato positivo, al netto di quanto detto prima: certo i norvegesi hanno alzato presto bandiera bianca e di sovente risentono della quota, lo stesso Klæbo ha faticato più del solito per vincere sabato. Bravi Pellegrino e De Fabiani ad esserci sempre, ma tra qualche settimana a Planica sarà tosta ripetersi, vedremo.
Stanno crescendo molto i francesi e Jouve si è confermato ancora una volta l’incubo di Pellegrino. Mi fa un po’ specie leggere nelle sue dichiarazioni che si è gestito in semifinale: è molto difficile farlo nelle sprint, forse a volte si può anche pensare di seguire una strategia diversa e magari tentare la strada della parte bassa del tabellone, pur avendo meno recupero a disposizione. Sinceramente preferivo quando le batterie venivano compilate in automatico sulla base dei tempi di qualifica, ma se oggi il sistema consente di scegliere dove andare, perchè non tentare qualcosa di diverso?"
VERSO IL FUTURO – "Ripeto, credo che i risultati di Livigno andranno ricalibrati nei prossimi appuntamenti proprio alla luce delle varie assenze. Ed è un peccato perchè poteva essere davvero una festa. Mi sembra che Mocellini stia crescendo anche a skating, per il resto mantengo le mie idee e che in molti e molte debbano ancora fare quel salto di qualità decisivo. Di certo abbiamo visto che le svedesi di contro hanno lavorato alla grande e sono tornate a dominare la scena. A Planica ne vedremo delle belle…"