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Biathlon – Didier Bionaz orgoglioso per la staffetta azzurra: “Questo risultato significa molto per noi, abbiamo grandi margini di miglioramento”

Già nell’intervista che gli avevamo fatto alla vigilia della tappa di Anterselva, Didier Bionaz aveva sottolineato quanto fosse importante per lui la staffetta maschile. Il valdostano del CS Esercito, nonostante sia un classe 2000, insieme a Tommaso Giacomel può essere ormai considerato quasi un veterano della squadra azzurra e sente questo ruolo, tiene alla possibilità che nasca insieme a loro un nuovo gruppo, che nel corso degli anni possa ottenere risultati ottimi come la generazione che li ha preceduti.

Per questo motivo, dopo l’inatteso quinto posto di Anterselva, in una staffetta che lo ha visto impegnato in terza frazione con Braunhofer (1998), Giacomel (2000) ed Elia Zeni (2001), Bionaz ha il volto orgoglioso e soddisfatto: «Sono molto felice di questo risultato di squadra – afferma l’azzurro alzando il tono della voce su "molto" a sottolineare la propria soddisfazione – magari qualcuno può pensare che si tratta soltanto di un quinto posto, ma in realtà è un risultato che significa molto perché siamo giovani e soprattutto abbiamo fatto una prova di squadra solida, ognuno di noi ha saputo sfruttare il proprio punto di forza e abbiamo fatto un’ottima gara. Abbiamo ancora dei grandi margini di miglioramento ed è proprio questa la notizia più importante, perché pur non avendo fatto la gara perfetta siamo arrivati quinti. Certo, magari davanti qualcuno ha sbagliato, ma il biathlon è anche questo, quindi secondo me è una grnade prestazione».

È lontano il volto scuro di venerdì, quando Bionaz era molto dispiaciuto per l’esito della sprint. Tra pursuit e staffetta, il valdostano ha fatto grandi passi avanti, mostrando di essere in crescita sugli sci e anche più coraggioso nell’atteggiamento in gara. «Oggi ho gestito di più, perché questa mattina mi sentivo un po’ più stanco dopo le gare degli ultimi due giorni, non avevo più la freschezza delle giornate precedenti. Ho cercato di gestire i primi due giri, poi quando nell’ultimo giro mi sono trovato sulla Huber Alm, mi sono detto di dare tutto ciò che potevo dare. È stato bello perché era da tanto tempo che non mi capitava di avere questa grinta in pista, questa voglia di aprire, come direbbero quelli di Solowattaggio (ride, ndr)».

Bionaz può quindi essere soddisfatto della sua prestazione odierna sia sugli sci che al tiro: «Non ho praticamente mai visto Jacquelin e Doll, solo quest’ultimo sulla salita dopo il poligono a terra, ho cercato di gestire la situazione. È stata la prima volta che ho sparato in piedi stando da solo al poligono (ride, ndr), con tutta la bolgia che ti urla addosso non era facile da gestire. Mi dispiace per aver un po’ faticato in questi giorni nelle serie in piedi, ho avuto qualche problema nel tenere la carabina sul bersaglio, ma adesso abbiamo qualche giorno per riposarci e poi possiamo lavorarci di nuovo».

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