Bentornata Jonna!
Ritorno vincente per la campionessa olimpica e iridata Jonna Sundling che rompe il ghiaccio in questa stagione firmando la sprint in tecnica libera di Livigno che ha così debuttato sul palcoscenico principale, in una tappa allestita nel giro di pochi mesi al posto della rinunciataria Milano. Per Sundling si tratta del successo numero 6 della carriera, una vittoria apparsa mai in dubbio nell’atto decisivo della sfida, con le connazionali Maja Dahlqvist ed Emma Ribom a completare un podio tutto svedese. Il ritorno delle big di Svezia ha costretto una comunque generosa Nadine Fähndrich ad accontentarsi di un posto ai piedi del podio, tallonata dall’altra lungodegente svedese Linn Svahn e dalla statunitense Julia Kern.
Quota elevata (1800 metri), rettilineo d’arrivo infinito con una pista larga, larghissima che agevola non poco lo sviluppo di una sprint: l’assenza del top team norvegese e delle finlandesi – meno di 40 atlete iscritte, un sacrilegio per la Coppa del Mondo, per la FIS e per gli incolpevoli organizzatori – ha inevitabilmente spianato la strada allo squadrone svedese che ha comunque dimostrato di poter alzare indisturbato la voce ritrovando le lungodegenti in vista della rassegna iridata di Planica. Semaforo rosso nei quarti di finale per le quattro azzurre qualificate, con Caterina Ganz 19ima alla fine seguita da Cristina Pittin; 22° posto per Nicole Monsorno e 23° per Federica Sanfilippo.
Il cammino verso la finale – I quarti di finali non propongono sorprese particolari, con le svedesi che si sono mostrate in controllo totale, vincendo cinque batterie (Ribom, Sundling, Dahlqvist) con due secondi posti (Svahn in scia a Sundling e Hagström superata dalla ceca Janatova) per piazzare cinque bandiere gialloblu in semifinale. Con loro due svizzere (Fähndrich agile dietro a Ribom con Lea Fischer ripescata in scia), le due statunitensi Julia Kern e Rosie Brennan, la stessa Janatova, l’unica norvegese Melling – ma le big se ne sono rimaste a casa – e la tedesca Laura Gimmler.
La pattuglia svedese non lascia troppo spazio alle avversarie nella prima semifinale: Sundling controlla affiancata da Ribom, con Nadine Fähndrich che solo sulla linea rossa d’arrivo riesce a mettere la punta dello sci davanti a Linn Svahn per guadagnarsi il miglior tempo di ripescaggio tallonata dalla svedese; ruolo da comparsa invece per Janatova e Fischer.
Nella seconda semifinale è Rosie Brennan a mettersi al comando per tenere alto il ritmo, ma load prima a presentarsi sul lungo rettilineo è la longilinea norvegese Melling che però si vede poi superata da Maja Dahlqvist e dall’altra statunitense Julia Kern dovendo così dire addio ai sogni di gloria.
Il cammino delle quattro azzurre qualificate al tabellone principale si è invece interrotto in batteria, un epilogo che ha accomunato dalla seconda alla quinta heat nell’ordine Federica Sanfilippo, Caterina Ganz, Nicole Monsorno e Cristina Pittin, con la sola fassana che ha dato segnali di poter provare ad inseguire un ulteriore passaggio del turno, pur in una batteria piuttosto lenta.
La classifica di giornata: