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Biathlon – L’emozione di Fabio Cianciana, allenatore di Doro: “È stato il compleanno più bello della mia vita”

Passionale e razionale, capace di emozionarsi e allo stesso tempo di tenere sempre alta l’attenzione, Fabio Cianciana ha vissuto ad Anterselva un compleanno speciale. Nel giorno in cui ha compiuto 47 anni, l’allenatore di tiro del gruppo maschile e di Dorothea Wierer, ha conquistato grazie alla splendida prestazione della campionessa altoatesina, la sua prima vittoria personale in Coppa del Mondo, dopo tanti anni a guidare i più giovani. A rendere ancora più speciale la giornata, è che ciò sia avvenuto proprio ad Anterselva, dove tre anni fa Cianciana era anche volontario durante il Mondiale, ma soprattutto che in zona poligono, presente tra i volontari, ci fosse proprio sua figlia Heidi e per un uomo che vive tanto di emozioni, come l’allenatore italiano, è stato qualcosa di forte.

Eccolo quindi presentarsi nel media centre dopo la gara, come avevamo concordato in realtà già in mattinata senza prevedere lo splendido successo di Wierer, che proprio a Cianciana, insieme a Sanfilippo e lo staff tecnico, ha dedicato il suo quinto successo ad Anterselva.

«Grazie alla grande prestazione di Doro ho ottenuto la mia prima vittoria da tecnico. Ovviamente, il mio primo successo di squadra è stato quello di Lisa (Vittozzi, ndr) a Ruhpolding, ma questo è stato il primo ottenuto da un’atleta che ho seguito direttamente io. Così, dopo aver festeggiato con Jonne (Kähkönen, ndr) la vittoria di Lisa, questa volta è lui a festeggiare con me.
Ho provato emozioni forti, Dorothea ha sparato bene e con grande intelligenza, certo poi Chevalier ce l’ha fatta sudare fino in fondo. Alla fine è arrivata la vittoria e non potevo ricevere un regalo più grande di così».

L’allenatore azzurro ci ha quindi parlato del suo rapporto con Jonne Kähhönen, suo compagno di camera per tutta la stagione, oltre che ovviamente di poligono, dove è evidente il bel legame che si è creato tra i due. «Andiamo d’accordissimo – ha sottolineato Ciancianaci confrontiamo, lo abbiamo fatto anche in estate per la programmazione. Abbiamo seguito una linea simile, con la supervisione di Alex (Inderst, ndr), anche se ovviamente in una squadra di alto livello bisogna poi differenziare un po’  i lavori personalizzandoli. Jonne è una persona splendida, ci divertiamo e lavoriamo seriamente, programmando le cose sempre prima per non farci mai trovare impreparati. Nel corso dell’azzeramento collaboriamo sempre».

Nel 2020, quando era tra i volontari durante il Mondiale di Anterselva, Cianciana era anche allenatore, insieme a Romanin, della squadra juniores. In quel periodo, i due fiori all’occhiello di quel gruppo, Didier Bionaz e Tommaso Giacomel, facevano il loro esordio in IBU Cup e da lì subito portati alla successiva tappa di Coppa del Mondo, a Nove Mesto. Oggi Cianciana è tornato a lavorare con loro, ma in nazionale maggiore. «Sono entrambi maturati tanto negli ultimi tre anni. Nelle ultime due stagioni non li avevo allenati direttamente io, anche se Didier lo seguivo negli allenamenti a casa. Stanno diventando grandi, è un percorso formativo e loro sono dei grandi professionisti. Caratterialmente sono diversi, uno è più istintivo, l’altro più ragionatore. Lavoriamo anche tanto con loro sull’aspetto mentale, perché tutti sono ottimi tiratori, ma il problema è riuscire a mettere in pratica in gara ciò che si sa fare in allenamento. Tommy in gara è un istintivo, che secondo me è anche una dote positiva, ma se lui arrivasse a essere più razionale nel tiro in piedi, sarebbe già da podio, anzi forse lo avrebbe già ottenuto. Al contrario, Dido è un pensatore costante, e vorrei che prendesse qualche caratteristica da Tommaso, che è anch’egli un ragionatore, ma quando ha il pettorale diventa un cavallo da corsa. Stiamo lavorando su questo».

Infine Cianciana è tornato su questo suo splendido compleanno, davvero emozionante con sua figlia a condividere con lui questa splendida vittoria di Wierer proprio ad Anterselva. L’allenatore azzurro si gode il momento e lascia che le sue emozioni escano fuori: «È stato il compleanno più bello della mia vita, perfetto, con vittoria di Doro proprio ad Anterselva, mio primo successo da allenatore e mia figlia qui presente. Se avesse potuto essere qui anche Sara, la mia compagna, sarebbe stato perfetto, ma non si può avere tutto. Sono davvero felice che mia figlia Heidi fosse qui, lei questo mondo lo ha assaggiato da bambina, poi ha fatto altre scelte di studio».
Cianciana si ferma, si commuove, e proprio in quel momento un’orgogliosa Heidi lo chiama per festeggiare con lui questo successo. Vorremmo chiedergli ancora altro, ma ci sembra giusto salutarlo e lasciargli godere un momento speciale, che vale tanti mesi passati lontano da casa e dagli affetti per realizzare dei sogni, come avvenuto ieri nel giorno del suo compleanno.

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