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Biathlon , Range time

Range Time – Il biathlon evoluto di Lisa Vittozzi nell’analisi di Giuseppe Piller Cottrer

Lisa Vittozzi ha completato a Ruhpolding un fine settimana quasi perfetto ed in attesa di affrontare la tappa italiana di Anterselva, l’analisi di Giuseppe Piller Cottrer per Fondo Italia effettuata al termine delle gare domenicali parte proprio dalla sappadina, protagonista in Baviera del ritorno al successo nell’individuale e del secondo posto nella mass start, intramezzate dalla preziosa terza piazza colta con la staffetta femminile che l’ha vista impegnata in seconda frazione. 

BIATHLON EVOLUTO – “Quello di Lisa Vittozzi è un biathlon evoluto. E’ una definizione che mi piace, perchè lo vedo moderno e multitasking, capace di includere la potenza nella sciata, l’alta rapidità al tiro, la lucidità nell’analisi e gestione della gara e la scaltrezza. 
Dopo stagioni difficili, Lisa ha saputo far quadrare tutte queste voci, digerendo al meglio la battuta a vuoto della sprint di Pokljuka e maturando una capacità di mantenere lucidità e di pianificazione della sfida a prescindere dal timing altrui.
Si può dire che ha perfettamente imparato dal suo passato: sono stati mesi difficili e non l’ha mai nascoso, ma anche per questo oggi è ancora più forte, sorretta inoltre da una condizione fisica notevole, forse mai così efficiente. Emblematico in tal senso il giro finale della mass start: era in compagnia di Simon e Anais Chevalier, due ottime sciatrici ma si è comunque sentita in fiducia per provare lei l’attacco. E’ un aspetto secondo me notevole.
Detto questo, credo che a Ruhpolding siano da applaudire entrambe le staffette: c’erano alcune defezioni nella altre squadre, vero, ma sia il quartetto femminile (brave Comola e Passler, specie in piedi) che quello maschile si sono espressi molto bene, confermandosi da una parte sul podio ed avvicinandosi al Gotha del biathlon dall’altra. Non nascondo che mi ha sorpreso l’individuale di Giacomel: fare così bene una 20km non è banale, anzi. La specialità è quella che meno si adatta al suo stile ma ha saputo comunque gestire da atleta molto esperto i poligoni, avvicinando nuovamente il podio. Sta trovando una stabilità importante ed in questo percorso ci sta di rischiare di incorrere in una giornata meno brillante come capitato nella mass start”.

BENE AUCHENTALLER E ZENI – “E’ un ritorno alla vittoria importante quello di Hanna Auchentaller, perchè chiudere con lo zero aiuta sempre: il successo in IBU Cup nella short individual di Pokljuka è quanto di meglio si poteva chiedere per lei che ora potrà tornare in Coppa del Mondo sul terreno di casa con maggiore fiducia. E con lei ci sarà anche Elia Zeni: il trentino è ancora uno junior, eppure ha dimostrato di digerire al meglio il passaggio tra i grandi e merita la vetrina di Coppa del Mondo. Il quinto posto nella seconda sprint slovena con un solo errore merita più di una sottolineatura, così come il terzo posto di Michela Carrara ed i buonissimi risultati anche del giovanissimo Marco Barale nella short individual e di Nicola Romanin nella prima sprint. L’ultima giornata di gara a Pokljuka ha regalato parecchi errori, è vero. Ma il biathlon è anche questo, può capitare ma il bilancio non può che essere complessivamente positivo”.

CAMPIONATI ITALIANI GIOVANI – “La due giorni di Brusson, oltre a sancire la superiorità nelle staffette domenicali di Alto Adige e Alpi Occidentali che si sono spartite equamente i sei titoli in palio ha assegnato i titoli italiani giovanili dell’individuale, specialità in cui il tiro assume una valenza ancora più importante per il peso relativamente maggiore della penalità al diminuire del chilometraggio. Oltre ai vincitori delle singole categorie mi piace segnalare il risultato di Gabriel Curtaz tra i giovani, unico a trovare lo zero, e la conferma della rapidità al tiro di Christoph Pircher tra gli junior. Di certo sono state gare molto dure, su un tracciato prevalentemente piatto che di fatto non concede mai momenti di recupero, tutto da spingere. Ed ora attendiamo Europei e gli Eyof della Carnia Arena”.

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